GROSSETO – Contrari alla privatizzazione delle Farmacie comunali. Sono le segreterie provinciali di Cgil Cisl e Uil che ritengono come piuttosto sia «più pportuno puntare sul consolidamento e rilancio dell’Azienda che potrebbe migliorarne il fatturato e i margini di utile, cosa non disdicevole per una pubblica amministrazione, erogando nuovi servizi, anche sociali, e valorizzando il proprio capitale di risorse umane. In particolare ci preoccupa la sottovalutazione della funzione sociale delle Farmacie Comunali, che a oggi garantiscono la continuità del servizio 24 ore, distribuiscono presidi sanitari per conto dell’Asl 9, rappresentano una garanzia di calmierazione dei prezzi di una vasta fascia di farmaci prevalentemente usati dalla popolazione meno abbiente e più anziana».
«Il progressivo ritirarsi del pubblico dagli interventi di natura sociale indebolisce il sistema pubblico e abbassa i livelli di funzione sociale di questi servizi a spese delle fasce più deboli – proseguono i sindacati – , che già per la crisi stentano a trovare risorse per curarsi adeguatamente, e in molti casi arrivando a rinunciarvi. Non abbiamo apprezzato il metodo unilaterale con cui l’amministrazione comunale di Grosseto ha gestito questa scelta, che tra l’altro è in contraddizione con quelle di altre amministrazioni della Provincia, come il comune di Follonica: il comune di Grosseto, infatti, ha rifiutato di fornire alle organizzazioni sindacali la documentazione contabile e gestionale necessaria per approfondire la valutazione e predisporre proposte alternative».
«D’altra parte questa non è una novità – precisano i sindacati -: l’amministrazione comunale di Grosseto, come altre in Provincia, non ha ritenuto, a oggi, di rispondere alle nostre ripetute richieste di incontro per discutere le politiche di bilancio relative a tariffe e fiscalità, e di come evitare il rischio di una ulteriore riduzione dei servizi sociali, a partire dalla scuola e abitazione. Per questo ci rivolgeremo al prefetto e ai capogruppo consiliari, riservandoci di manifestare pubblicamente il nostro dissenso, in maniera tale che la via Istituzionale della concertazione prevalga su demagogia e opportunismo. Cgil, Cisl e Uil sostengono, fin da ora, per questo, le decisioni e le prese di posizioni che le Categorie e le maestranze delle Farmacie decideranno di intraprendere a tutela del lavoro e delle prospettive future, a partire dalla richiesta di verifica del prossimo bando per le necessarie clausole sociali per garantire i livelli occupazionali».