SCARLINO – Moria di pesci nel canale che collega la zona industriale di Scarlino al mare del Puntone. Il Movimento 5 Stelle esprime proeccupazione per i continui episodi che si sono verificati negli ultimi anni e chiede al sindaco Maurizio Bizzarri di intervenire per trovare una soluzione concreta.
Dal 2010 a oggi, dicono i 5 Stelle «non si è riusciti a capire né tramite l’Arpat né tramite le analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico sugli esemplari di pesci morti se l’impatto sulla fauna ittica sia dovuto ad un malfunzionamento di un depuratore di reflui civili o ad uno degli impianti industriali dell’area del Casone. Fatto sta che i pesci muoiono e la criticità si ripete ogni anno anche nel periodo estivo, in cui il corpo idrico recettore è più vulnerabile».
«Arpat, ormai da alcuni anni, ha proposto la messa in esercizio di un sistema di monitoraggio in continuo della qualità delle acque del canale. La stessa autorizzazione Aia statale rilasciata a Nuova Solmine nel dicembre 2010, prevedeva l’obbligo di installazione, sul punto di immissione nel canale di ritorno al mare, di un sistema di controllo dell’ossigeno disciolto, della temperatura e della tossicità.
Tale sistema (a tre anni dalla prescrizione ) però non è stato ancora realizzato».
«Il Movimento 5 Stelle di Scarlino chiede pertanto al sindaco Bizzarri di agire affinché tale inosservanza della legge, segnalata da Arpat alle autorità competenti a seguito dell’ispezione ambientale di agosto 2013, sia sanata».
«Crediamo fortemente che non sia più possibile continuare a nascondersi dietro la mancata collaborazione delle aziende. Il sistema di monitoraggio in continuo va imposto per legge immediatamente senza aspettare ulteriori eventi di morie di pesci ed il controllo deve essere affidato ad un ente terzo rispetto alle aziende».
«Vanno imposte anche serie sanzioni nel caso di emissioni inquinanti. Tali eventi, infatti, oltre ad arrecare un grave impatto a livello di inquinamento ambientale, vanno anche ad incidere negativamente sul turismo arrecando un grave danno economico alle aziende del settore del nostro territorio».