GROSSETO – «Non condividiamo nel merito la logica della privatizzazione di un servizio pubblico che ha rilevanza sociale, e non ci è piaciuto il metodo seguito, ignorando la nostra richiesta all’Amministrazione comunale di conoscere nel dettaglio bilanci, composizione del fatturato e modalità gestionali». Cgil Cisl e Uil tornano ad intervenire sulla vicenda delle Farmacie comunali. «Negli incontri avuti con l’Amministrazione comunale – dichiarano Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil – abbiamo più volte espresso le nostre perplessità e il nostro dissenso rispetto alla scelta di affidare ai privati la gestione delle Farmacie comunali riunite. Dal nostro punto di vista – aggiungono – sarebbe opportuno puntare sul rilancio di un’Azienda che potrebbe ottenere fatturati molto maggiori di quelli attuali, erogando nuovi servizi alla cittadinanza e valorizzando un organico composto da persone orgogliose di far parte di questa struttura e sempre pronte a dimostrarlo nel momento del bisogno».
«Il ruolo sociale dell’azienda è d’altra parte apprezzato dalla comunità grossetana – precisano i sindacati -, perché le Farmacie comunali garantiscono l’apertura H24, distribuiscono presidi sanitari per la Asl 9 e svolgono una funzione calmieratrice dei prezzi. Per questo siamo molto preoccupati del modo in cui, quasi sempre a mezzo stampa, si continua a parlare di una scelta che riguarda 50 lavoratori e le loro famiglie. Purtroppo, inoltre, questa vicenda è soprattutto conseguenza delle continue pressioni del socio privato che, pur detenendo il 49%, di fatto tiene in ostaggio l’Amministrazione dichiarandosi refrattario rispetto a qualunque volontà innovativa in termini gestionali e d’investimento».
«Oggi paghiamo definitivamente questa forte ingerenza arrivando alla scelta di affidare completamente la gestione al privato nel momento più sbagliato – affermano allarmati Cgil, Cisl e Uil -, in quanto i recenti provvedimenti del Governo centrale sulle liberalizzazioni in materia di orari e nuove aperture (1 farmacia ogni 3300 abitanti, invece che ogni 5000) ne svaluteranno il valore effettivo. Contesto che farà incassare poco all’Amministrazione comunale. Il sindacato non ha la responsabilità di questa scelta, ma non ha intenzione di cedere sulla tutela dei diritti dei lavoratori. Per questo vigileremo sulla corretta preparazione del bando e sulla stesura della clausola sociale a tutela dei lavoratori, che deve essere stringente e vincolante su livelli occupazionali, contratto collettivo nazionale applicato (quello delle farmacie speciali appena rinnovato), retribuzione e professionalità ed incontreremo i lavoratori in assemblea la sera di Mercoledì 18 per concordare il percorso da seguire in questa vicenda».