GROSSETO – Prosegue l’iter di verifica interna, disposto dalla Asl 9 di Grosseto dopo il decesso di un paziente, cui è stato somministrato sangue destinato ad un altro ricoverato, avvenuto nel reparto di Rianimazione dell’ospedale del Capoluogo.
Al momento, tuttavia, non sono emersi nuovi elementi rispetto a quanto già comunicato nella giornata di lunedì, quando l’Azienda, dopo aver informato i familiari e gli organismi regionali competenti, ha comunicato agli organi di stampa quanto era accaduto.
«L’errore c’è stato – affermano dalla Asl -, ma resta da capire in quale passaggio della procedura, che viene messa in atto quando si fanno trasfusioni di sangue, sia avvenuto, far luce sulle eventuali responsabilità ed adottare eventuali provvedimenti conseguenti. Nelle strutture della Asl 9 vengono fatte ogni anno circa 10.000 trasfusioni, in piena sicurezza e con il sistema di allerta alle reazioni sempre attivato».
«In entrambi i casi – spiega la direzione aziendale della Asl 9 – abbiamo tempestivamente avvertito i familiari e siamo stati in costante contatto con loro, abbiamo informato le strutture regionali competenti, abbiamo dichiarato noi stessi quanto accaduto, nella massima trasparenza e correttezza non solo nei confronti dei nostri pazienti, ma anche dei cittadini-utenti che si rivolgono alle nostre strutture. È prassi consolidata della sanità Toscana comunicare gli eventi avversi, agire con trasparenza e tempestività, mettersi a disposizione dei pazienti e dei loro familiari, nonché della magistratura, là dove essa intervenga, o degli ispettori ministeriali. Il nostro interesse è la salute e il benessere dei nostri cittadini ed è a loro che dobbiamo rendere conto dell’errore, quando si verifica, assumendoci le nostre responsabilità e mettendo in atto le procedure affinché certi eventi non tornino a verificarsi. Comprendiamo il dolore dei familiari, sia del paziente deceduto a Grosseto, sia della giovane deceduta a Orbetello, siamo accanto a loro con il sostegno necessario e la partecipazione, per quanto sia impossibile comprenderne tutto il dolore e lo sconforto».
«Ciò tuttavia – prosegue la direzione della Asl 9 -non deve far passare in secondo piano, come purtroppo sta avvenendo, le vite che invece vengono salvate ogni giorno, le persone che tornano ad una vita normale grazie alle cure e alla perizia dei nostri professionisti e di tutto il nostro personale sanitario. La sanità è anche buona sanità ed è fatta da persone che ogni giorno dedicano il loro tempo, la loro passione, la loro professionalità e la loro abnegazione a questo difficile mestiere. E che qualche volta possono sbagliare. È anche a tutti loro che va il nostro pensiero e il nostro sostegno. Abbiamo fiducia nella magistratura e nella correttezza delle procedure che vengono utilizzate nei protocolli sanitari regionali e nazionali, che sono sempre migliorabili e che indubbiamente saranno migliorati».