FOLLONICA – Cattivi odori a Cassarello e protesta dei cittadini che nelle settimane scorse avevano segnalato il problema e si erano lamentati di una situazione che si verificava soprautto durante la notte.
A distanza di qualche settimana e dopo i dovuti accertamenti è l’Agenzia regionale per l’Ambiente, l’Arpat, che sembra aver individuato la causa delle maleodoranze avvertite già nel mese di luglio.
L’agenzia ha rilevato che nel periodo tra giugno e luglio «la zona di Cassarello a Follonica è stata interessata nelle ore notturne da concentrazioni di idrogeno solforato tali da provocare disagi olfattivi, ma comunque mai in grado di raggiungere valori significativi» rispetto a quelli previsti dalla normativa. I dati su cui si basa la ricostruzione dell’Arpat sono stati raccolti dalla centralina mobile per il monitoraggio della qualità dell’aria posizionata proprio a Cassarello in via Madre Teresa di Calcutta.
Per l’Arpat il fenomeno che è stato riscontrato a Follonica sarebbe legato alle emissioni prodotte dal depuratore che sorge proprio in quella zona, mentre sarebbero da escludere il legame con gli impianti industriali del Casone. Maleodorenze dunque che non proverrebbero dalla zona industriale, ma dall’impianto di trattamento delle acque reflue. Una tesi che è supportata dai valori registrati dalla centralina: come messo in evidenza da Arpat infatti se il fenomeno fosse di carattere industriale si sarebbero trovati valori significativi di biossido di zolfo, cose invece che non è risultata.
«Vi sono le condizioni per ipotizzare – conclude duqnue Arpat –, quale potenziale sorgente emissiva, l’impianto trattamento delle acque reflue urbane o eventuali infrastrutture adibite al collettamento dei liquami ad esso collegate».