di Barbara Farnetani
GROSSETO – Il giudice ha convalidato il fermo per Mirko Fiorini, e disposto la misura cautelare degli arresti per il grossetano di 21 anni accusato della morte dell’albanese Klevis Kuco, 28 anni, ucciso a coltellate, all’alba di domenica mattina, in un campo vicino al deposito del Coseca a Grosseto nord. Durante l’interrogatorio di Fiorini da parte del giudice per le indagini preliminari Marco Bilisari sarebbero emerse le prime «conferme del quadro accusatorio ipotizzato dai carabinieri».
Il giovane, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, si sarebbe trovato da solo con la vittima. Sul luogo del delitto i militari hanno trovato il motorino di Fiorini, che avrebbe chiamato un amico perché lo venisse a prendere proprio nella zona, per poi farsi accompagnare al pronto soccorso a medicare alcuni tagli alle mani. Nell’auto dell’amico i carabinieri hanno trovato anche le chiavi del motorino, sporche di sangue. «Ancora è tutto da dimostrare – ha affermato l’avvocato di Fiorini, Emiliano Goracci – Fiorini ha confermato che si trovava sul posto e che c’è stata una colluttazione ma che il coltello non era il suo». L’avvocato non conferma invece che dalla colluttazione sia derivata la morte dell’albanese, né che i due fossero da soli nella zona, insomma una dinamica «tutta da dimostrare» come precisa Goracci.
Intanto nel pomeriggio si è svolta l’autopsia sul corpo di Klevis Kuco. L’esame autoptico ha confermato le oltre dieci coltellate.