GROSSETO – «Vogliamo esprimere la nostra contrarietà su quanto contenuto nel “decreto del fare” rispetto alla possibilità per le imprese agricole di svolgere attività di vendita» Così Gloria Faragli direttore di rete Imprese Italia.«La nuova disciplina prevede la possibilità di vendere prodotti trasformati e manipolati ovvero di poter vendere prodotti anche di altri (fermo restando la prevalenza di prodotti propri). La norma consente inoltre la possibilità di esercitare il diritto di vendita su tutto il territorio nazionale sia in modo itinerante che presso appositi spazi anche attrezzati. Basta una semplice comunicazione al Sindaco e dopo 30 giorni è possibile iniziare».
«Si cancellano in questo modo le norme che regolano la destinazione urbanistica e la destinazione d’uso dei locali in cui viene svolta qualunque attività commerciale – prosegue Faragli -. Si tratta, a parer nostro di una inaccettabile forzatura che danneggia quegli operatori economici che, in un regime di concorrenza leale e di rispetto delle regole, resistono sul mercato nonostante il forte disagio causato dall’eccesso di tasse, i bassi consumi e la deregulation degli orari commerciali. La concorrenza ha bisogno di regole leali tanto più guardando ancora una volta ai danni provocati dalla crisi che ha visto tra gennaio e giugno 856 esercizi del comparto specializzato del dettaglio ortofrutta chiudere i battenti. Se guardiamo al nostro territorio sono evidenti i segni della trasformazione commerciale del settore alimentare così come la trasformazione di spazi impropri alla funzione del commercio».