PUNTONE – Il giorno dopo arrivano le conferme dell’Arpat. Come già avevamo messo in evidenza ieri (4 agosto) quando anche i bagnanti avevano denunciato la presenza di pesci morti sulla spiaggia e nel canale che collega la zona industriale del Casone con il mare al Puntone, l’agenzia regionale conferma l’ennesima moria di pesci nel territorio del comune di Scarlino.
Come spiegano dall’Arpat, questa volta «la moria ha interessato il canale già all’interno della zona industriale» dove sono stati ritrovati esemplari di muggine, anguilla e altre specie che la Polizia Provinciale ha raccolto per inviarli all’Istituto Zooprofilattico.
«Il personale Arpat – spiegano dall’agenzia – ha svolto un complesso lavoro di indagini sul campo che si è concluso solotanto ieri sera». In particolare sono stati effettuati «misure e campionamenti delle acque di scarico delle aziende industriali e del canale».
Il canale, come è noto, raccoglie le acque reflue delle principali aziende del polo industriale di Scarlino (Nuova Solmine, Tioxide Europe, Scarlino Energia) e le acque urbane trattate provenienti dal depuratore di Follonica, e si immette in mare nella zona del Puntone dove opera da tempo un divieto di balneazione.
«In attesa dei riscontri analitici l’agenzia aspetta anche di ricevere i tabulati dei controlli in continuo effettuati dalle aziende sui propri scarichi e nel canale per completare il quadro delle informazioni disponibili. Inoltre, si osserva che Arpat ormai da alcuni anni, ha anche proposto la messa in esercizio di un sistema di monitoraggio in continuo della qualità delle acque del canale. Nella Autorizzazione AIA statale rilasciata a Solmine nel dicembre 2010 era previsto l’obbligo di installazione, su un punto del canale di ritorno al mare, di un sistema di controllo dell’ossigeno disciolto, della temperatura e della tossicità.Tale sistema non è stato ancora realizzato e tale inosservanza è stata segnalata alle autorità competenti a seguito dell’ispezione ambientale di quest’anno».