di Daniele Reali
ALBINIA – Dal quel tragico novembre, quando l’alluvione sconvolse la Maremma, ci sono voluti otto mesi di duro lavoro per ripartire e oggi quasi a tempo di record lo stabilimento Conserve Italia di Albinia riapre e torna alla produzione. Dopo aver subito danni per 20 milioni di euro, lo stabilimento maremmano, uno dei quattro più importanti in Italia per la lavorazione del pomodoro, da domani sarà di nuovo operativo. Le linee di produzione torneranno attive e cosa più importante i dependenti di Conserve Italia torneranno al loro posto di lavoro. Con la produzione stagionale sono infatti 345 le persone che lavorano nello stabilimento di Albinia, una boccata d’ossigeno in questo momento difficile per l’economia non solo per la zona sud della provincia, ma per tutta la Maremma.
Dopo la Copaim, Conserve Italia è la seconda grande azienda che riparte dopo l’alluvione del novembre scorso e rappresenta un’eccellenza sulla quale puntare per far ripartire un territorio duramente colpito. Ad inaugurare lo stabilimento il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini, che con emozione e anche con orgoglio ha messo in evidenza come sia stato possibile reagire alla devastazione dell’alluvione grazie anche alla volontà di investire ancora in Maremma.
«Di fronte alla catastrofe – ha detto il presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini -(nella foto) non ci siamo arresi, e con grande determinazione ci siamo messi al lavoro per restituire piena operatività all’impianto. In soli otto mesi abbiamo ristrutturato lo stabilimento di Albinia, senza aiuti pubblici, ma grazie anche alla pronta risposta delle compagnie di assicurazioni che proprio in queste ore stanno definendo le ultime tranche degli indennizzi per i danni che abbiamo subito».
Tra i protagonisti della ricostruzione insieme a tutti i lavoratori dello stabilimento, il direttore Enzo Rossi, assessore provinciale allo sviluppo rurale, che, come ha voluto ribadire il presidente Gardini, «non ha mai abbandonato la nave» sin dal primo giorno dell’alluvione quando fu l’ultimo a lasciare lo stabilimento.
Presenti alla cerimonia di riapertura i due assessori regionali Gianfranco Salvadori e Annarita Bramerini, il sindaco di Orbetello Monica Paffetti, il presidente della provincia Leonardo Marras, l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini, oggi direttore del ministero e il vescovo di Pitigliano, Sovana e Orbetello Monsignor Guglielmo Borghetti che prima del consueto taglio del nastro ha benedetto la struttura e i lavoratori.
Da domani dunque tutti di nuovo a lavoro. Dopo la festa di oggi riapriranno infatti le 7 linee di lavorazione in uno stabilimento che si estende per 90 mila metri quadrati. Ad Albinia Conserve Italia, che commercializza i marchi Valfrutta, Cirio, De Rica, Yoga e Derby, può arrivare a trasformare fino a 65 mila tonnellate di pomodoro all’anno e ha una capacità di stoccaggio di 25 mila tonnellate. Un colosso per la Maremma, e una speranza concreta per il futuro di questa terra.
(per ingrandire cliccare sulle foto)
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