FIRENZE – «223 giorni per una mammografia e ticket pagati solo dal 36% dei grossetani? Mentre la sanità toscana affonda, a Grosseto il privato, dopo Groupon, pubblicizza carte convenzionate che danno diritto a sconti fino al 45% per prestazioni sanitarie. Ecco i primi effetti dello smantellamento della sanità pubblica inaugurato da Marroni» È la denuncia del consigliere regionale del gruppo Più Toscana e membro della IV commissione “Sanità”, Gian Luca Lazzeri, che punta l’attenzione sulla nascita nel mercato privato di una “Carta Sanità” che a fronte del versamento di un quota annuale (circa 25 euro) offre la possibilità di usufruire di prestazioni sanitarie a prezzo ridotto, con sconti che vanno dal 5% al 45% in 93 strutture sanitarie private convenzionate in Toscana.
«Dopo l’effetto Groupon, – spiega – che in risposta al caro ticket del sistema sanitario regionale ha inaugurato la sanità low cost, oggi ci troviamo di fronte a una sistematizzazione dell’offerta privata che potrebbe rubare sempre più pazienti a una sanità pubblica a rischio concorrenza di sistema. Solo a Grosseto, dove l’iniziativa è sbarcata di recente i centri convenzionati sono già 2 e offrono prezzi dimezzati e azzeramento delle liste d’attesa in un territorio, quello dell’Asl 9, dove la percentuale di prime visite specialistiche neurologiche prenotate entro 15 giorni è solo del 30%, del 34% per le visite ginecologiche e del 37% per le visite urologiche. Percentuali che tradotte in giorni d’attesa significano 223 giorni d’attesa per una mammografia che dovrebbe essere svolta in 15 giorni, 129 per una visita fisiatrica e 111 per una risonanza magnetica al ginocchio e 172 per una colonscopia».
«Se a questo si aggiunge che a pagare i ticket a gennaio era stato solo il 36% dei grossetani si comprende come chi ha un reddito superiore ai 36.000 euro cerchi rifugio in un privato che sta mettendo solide radici in Toscana – prosegue Lazzeri -. Un meccanismo che va a detrimento anche del regime di intramoenia. Rivolgendosi al servizio intramurario è possibile ottenere l’appuntamento in 15 o 20 giorni, magari nello stesso locale e con lo stesso medico che avremmo dovuto attendere 3 mesi in regime ordinario. Uno spiraglio in cui le carte low cost della sanità privata trovano ampie possibilità di successo. Se ci sono degli imprenditori che fanno prezzi di gran lunga inferiori a quelli pubblici, garantendo i tempi d’attesa – conclude – significa che i costi del nostro sistema sanitario sono spropositati rispetto ai quelli del privato, sterilizzati dalle spese di una ingombrante macchina burocratica. È singolare che dopo anni di battaglie in difesa della sanità pubblica a scapito della privata oggi non volendolo le stiamo costruendo un’autostrada dove buttarsi a capofitto».
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