FOLLONICA – “50 sfumature di potere – La complessità dei rapporti di potere nelle relazioni affettive”, si chiama coì l’iniziativa organizzata a Follonica dal “Punto di Ascolto Antiviolenza” e dall’associazione Olympia de Gouges, in collaborazione con la Sezione Soci Unicoop Tirreno insieme al comune. L’incontro sarà ospitato sulla terrazza Parrini venerdì 12 luglio a partire dalle 18,30.
All’evento parteciperà la psicologa Alessandra Pauncz, che, dopo l’importante esperienza a Firenze del centro antiviolenza Artimisia, ha fondato il primo centro per uomini maltrattanti.
L’incontro nasce dalla collaborazione cpn la Sezione Soci di Follonica di Unicoop Tirreno che ha ideato il percorso “Genere e Generazioni”, volto a coinvolgere giovani, adulti, uomini, donne, studenti, pensionati, tutti per combattere gli stereotipi trasmessi da un certo genere di media che assillano la società contemporanea.
«La violenza contro le donne ha una dimensione psicologica profonda e diffusa, latente in ogni manifestazione di contrasto, – dice la responsabile del piano sociale partecipato Unicoop Tirreno Valeria Margini- che esplode con il femminicidio, parola orrenda che però squarcia il velo della verità, perché vengono uccise le donne in quanto femmine».
«La violenza che nasce dal senso di un potere subdolo gestito da uomini che non riescono più a relazionarsi con gli affetti perché all’inseguimento continuo di nuovi modelli – dice Sabrina Gaglianone del Punto di Ascolto Antiviolenza– che, non riuscendo poi a raggiungerli, sfociano la propria frustrazione con la violenza accecante contro chi sta al loro fianco, moglie, fidanzata, madre, figlia».
«L’Amministrazione comunale di Follonica ha voluto essere presente alla promozione di questa iniziativa per sottolineare ancora una volta come anche la politica, così come l’associazionismo, deve interagire con questa grave problematica – dichiara il vice sindaco Andrea Benini – e solo parlandone, lasciando sempre una porta aperta, come può essere il punto di ascolto della nostra città, possiamo entrare in empatia con realtà che non conosciamo. Dobbiamo tutti lanciare un messaggio di sostegno a tutte le vittime della violenza, a tutte le donne, comunicando loro la nostra disponibilità al colloquio e all’aiuto – continua Benini – creando anche momenti di dibattito e di confronto come questo».