di Barbara Farnetani
GROSSETO – È stata una vera e propria caccia all’uomo che ha impegnato la polizia ma anche tanti cittadini che hanno seguito l’inseguimento dalle finestre di casa, dando agli agenti indicazioni per non perdere i fuggitivi. Si è concluso così, con tre arresti, dopo una fuga che ha convolto mezza città, il raid di tre uomini provenienti dalla capitali per mettere a segno una serie di furti in città.
Tutto era iniziato quando, verso le 11 della mattina, in piazza Volturno, una pattuglia della squadra Mobile in servizio antirapina aveva visto un giovane correre da un bancomat all’altro in maniera sospetta. Il giovane era poi salito sopra ad un’auto la cui descrizione corrispondeva a quella segnalata poco prima da una donna derubata.
La donna aveva raccontato che, mentre era nel parcheggio dell’ospedale era stata avvicinata da due uomini che, in auto, avevano chiesto alcune informazioni che erano apparse strane. Mentre la donna rispondeva un terzo complice aveva rubato la borsetta dall’auto della donna. Un’amica di lei aveva visto l’auto fermarsi in fondo al parcheggio e caricare il ladro. La polizia si è messa immediatamente all’inseguimento dell’auto, tanto da costringere i tre uomini a lasciare il mezzo in via della Pace e proseguire a piedi. Uno dei tre è stato subito bloccato da uno degli agenti mentre l’altro è rimasto a presidiare l’auto dei fuggitivi. Nel frattempo è passato un altro agente fuori servizio, che ha lasciato la propria auto e ha iniziato l’inseguimento. E qui sono entrati in gioco i cittadini che, vedendo la scena, hanno indicato agli agenti se i ladri avevano girato l’angolo, se avevano proseguito dritti o se si erano nascosti. Quando l’agente ha agguantato uno dei ladri questo lo ha spintonato e si è divincolato perdendo però il tablet che aveva rubato. La fuga è proseguita verso il villaggio Curiel, i due hanno saltato siepi e muretti, attraversando parcheggi interrati e passando dietro i palazzi, sempre braccati dagli agenti che, ormai in forze, hanno avviato un’azione di accerchiamento.
Alla fine, in via lago di Garda, vistisi persi si sono nascosti in un casottino degli attrezzi, e qui sono stati arrestati. Nell’auto dei tre giovani, oltre alla borsa della donna derubata all’ospedale, è stata ritrovata anche la refurtiva di un altro furto, avvenuto verso le 10 della stessa mattina in via Scansanese, dove, con modalità analoghe ad una donna era stato rubato un cellulare e una collana d’oro che stava portando a riparare. Durante la perquisizione dell’auto, sotto il sedile, i poliziotti hanno trovato anche una tesserina del codice fiscale. Da questa sono risaliti ad un furto avvenuto in un centro commerciale a Formello, in provincia di Roma, dove erano avvenuti diversi furti analoghi e un tentato furto ai danni di una commerciale a cui era stata portata via la borsa con l’incasso della giornata, 8.500 euro. In quell’occasione la donna, con la forza della disperazione, si era aggrappata allo sportello dell’auto e i tre ladri avevano gettato la borsa fuori dal finestrino fuggendo.
I tre, finiti in carcere con l’accusa di rapina impropria, sono due fratelli colombiani di 23 e 26 anni, pluripregiudicati e residenti a Roma, e un equadoriano di 20 anni, incensurato, per cui è stato disposto l’obbligo di dimora. Sui due fratelli pendono precedenti per droga, furti e anche un’indagine per tentato omicidio.
L’appello della questura è, a chi avesse subito furti con modalità analoghe, a denunciare l’accaduto, anche perché nell’auto dei tre ladri sono stati ritrovati diversi oggetti che non hanno ancora un proprietario, tra cui una chiavetta usb con foto di famiglia, di un compleanno e di una vacanza.