di Barbara Farnetani
STICCIANO – Stava fumando l’ultima sigaretta al bar, forse consapevole che erano le ultime ore di libertà, quando i carabinieri gli hanno messo le manette ai polsi con l’accusa di rapina a mano armata. È finita, in un bar di Sticciano Scalo, la carriera del rapinatore che ieri sera era stato messo in fuga da un tabaccaio dopo la tentata rapina in via del Sabotino a Grosseto.
L’uomo era entrato con il casco in testa, brandendo un cutter giallo e minacciando la cassiera, ma il titolare, stanco di subire, si era fatto avanti colpendolo con un ferro. Ne era nata una colluttazione che aveva richiamato altra gente nel locale. L’uomo era fuggito montando sulla moto parcheggiata poco distante. Errore fatale. Qualcuno aveva preso la targa del mezzo. Le indagini del Nucleo investigativo dei carabinieri erano scattate immediatamente, anche con il supporto della Squadra mobile della questura che aveva collaborato all’individuazione del ladro.
Il malvivente, 32 anni di origini siciliani ma residente a Grosseto da poco più di un anno, vive a Sticciano in affitto, e proprio nel bar del paese è stato arrestato dalle forze dell’ordine mentre stava telefonando. Nel bauletto della moto gli inquirenti hanno ritrovato il cutter usato per la rapina, mentre nella sua casa sono stati sequestrati una maglietta e dei jeans particolari che lo collegano ad un’altra rapina, avvenuta in via della Pace giovedi 20 giugno, con modalità simili. Anche in quell’occasione l’uomo aveva atteso le 19.30 e l’uscita degli ultimi clienti, poi era entrato facendosi consegnare mille euro in contanti dalla commessa.
Dopo l’arresto, avvenuto verso le 20.30, l’uomo, incensurato, ha confessato le due rapine. Ha anche detto di aver agito per disperazione, dopo che, ad aprile, ha perso il lavoro rimanendo disoccupato.