“Terminata la prima fase di valutazione preliminare del rischio, adesso questo è un passaggio importante – ha commentato l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini – che si inserisce in una operazione complessa dettata dalla specifica Direttiva comunitaria in materia e poi dal Decreto legislativo 49.
I criteri fondamentali da cui si è partiti per la elaborazione delle mappe sono stati essenzialmente tre: la valorizzazione del lavoro svolto per la definizione della pericolosità nei PAI (Piani di Assetto Idrogeologico); l’adeguamento delle mappe della pericolosità e la definizione di eventuali nuove aree su cui definire la pericolosità e il rischio. Adesso inizia, come previsto, la fase di consultazione pubblica in cui la partecipazione è uno dei punti chiave dell’operazione e qui verranno condivisi i risultati ottenuti finora”.
Oltre agli incontri pubblici che proseguiranno nel corso dei prossimi mesi, in cui vengono coinvolti per lo più Amministrazioni, Autorità e Enti pubblici, Agenzie ambientali, Università, Enti di ricerca, Ordini professionali, associazioni imprenditoriali e ambientaliste, i cittadini potranno contribuire anche tramite la compilazione dell’apposito questionario on line.
Si passerà poi alla terza fase che si dovrebbe concludere a giugno del 2015 in cui verranno predisposti e attuati i veri e propri piani di gestione del rischio alluvione. Gli anni seguenti, fino al 2021, ci si occuperà dei relativi e necessari aggiornamenti.