GROSSETO – Una tecnica chirurgica innovativa per il trapianto delle cornee con “cheratoplastica lamellare profonda anteriore descemetica” (detta “pDALK”), che, dal 2000, ha fatto dell’ospedale di Grosseto un centro di eccellenza riconosciuto a livello europeo. Ideata da un ricercatore arabo e sviluppata a Grosseto dall’equipe del professor Vincenzo Sarnicola, la cosiddetta “big bubble” è stata integrata, grazie all’uso di nuovi materiali, con la “visco bubble”, pensata e messa a punto a Grosseto nel 2006 e i cui risultati scientifici sono stati pubblicati nel 2010. A distanza di 3 anni, infatti, gli studiosi americani hanno analizzato la casistica trattata a Grosseto e ne hanno riconosciuto la valenza scientifica, pubblicando sul numero di aprile del mensile “Cornea” (la rivista di “Cornea Society” la più importante associazione mondiale in questo campo) i risultati dello studio effettuato e decretandone così il riconoscimento ufficiale, da parte della comunità scientifica internazionale.
In sostanza, la tecnica definita “big bubble” utilizza un’iniezione di aria nella cornea per separare la lamina superficiale (lo stroma) dallo strato più profondo (la descemet), che viene così salvato e permette di sostituire solo la parte malata della cornea. In circa 1/3 dei casi, tuttavia, l’iniezione di aria non ha successo (non si forma la big-bubble) e il chirurgo, fino all’introduzione della “visco bubble”, doveva ricorrere alla separazione manuale dei tessuti o al trapianto con la tecnica perforante tradizionale. Quest’ultima presenta più rischi, una percentuale più alta di rigetto e una più breve sopravvivenza del tessuto trapiantato. Con questo nuovo sistema, invece, viene iniettata una specifica sostanza viscosa più densa dell’aria, che consente comunque al chirurgo, anche se fallisce la formazione della big-bubble, di portare a termine l’intervento “dDalk” nella quasi totalità dei casi (92 %).
Nell’articolo pubblicato su “Cornea”, l’equipe dell’Università del Texas, diretta dal professor Vinod Mootha, ha preso in esame 288 pazienti tra 16 e 64 anni, sottoposti ad intervento con tecnica “DALK” al Misericordia di Grosseto dal 2000 al 2009, ha effettuato studi in vitro, dimostrando la validità di quanto proposto clinicamente dall’equipe grossetana. Nel 67% dei casi analizzati, l’intervento è stato portato a termine con l’iniezione di aria; mentre nel restante 33% è stata utilizzata la “visco bubble”.
I pazienti operati a Grosseto erano per lo più affetti da cheratocono e cheratite erpetica, due patologie dell’occhio piuttosto diffuse che, spesso, hanno come conseguenza forti menomazioni della vista: la prima colpisce soprattutto i giovani tra 15 e 30 anni (in Italia si registrano circa 4000 casi all’anno che hanno bisogno di trapianto); nel secondo caso, l’herpes colpisce 150 persone ogni 100.000 abitanti al giorno (con diversi gradi di gravità), dei quali almeno 1000 casi all’anno richiedono il trapianto di cornea.