FIRENZE – “Per risolvere il problema del cinipide la Regione Toscana ha intrapreso la via maestra, quella della lotta biologica, l’unica che può garantire risposte definitive e ecologicamente compatibili”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori dopo l’uscita sulla stamapa locale di denunce sulla grave situazione in cui si trovano i castagni sull’Amiata a causa dell’attacco del cinipide.
“Siamo perfettamente consapevoli dei danni prodotti da questo parassita – continua Salvadori – così come sappiamo che probabilmente la decrescita del problema sarà evidente solo nei prossimi due o tre anni. Ma altrettanto siamo consapevoli del fatto che per contenere l’infestazione e ristabilire un equilibrio biologico così alterato non esistono tempi brevi né scorciatoie”.
A questo proposito l’assessore porta ad esempio quanto accaduto nel viterbese dove, per la lotta al cinipide, in un primo tempo sono stati fatti trattamenti chimici risultati inefficaci ed altamente impattanti per l’ecosistema castagno. Solo successivamente si è fatto retromarcia a favore di programmi di lotta biologica come quelli adottati in Toscana.
Proprio per l’importanza rivestita dal castagno per l’economia montana, la Regione Toscana ha sviluppato attività e sinergie nella lotta al cinipide, potenziando il monitoraggio del territorio e coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali che operano nel settore foreste. In questi giorni e per tutto il mese di giugno saranno effettuati controlli sui luoghi di lancio da parte del Servizio Fitosanitario Regionale al fine di verificare l’avvenuta acclimatazione dell’insetto utile .
Le azioni messe in campo fino ad oggi – Già dal 2008, anno di prima segnalazione del cinipide in Toscana, l’attività di monitoraggio e di raccolta delle segnalazioni da parte dei castanicoltori è stata affiancata da un’accurata campagna d’informazione attraverso la produzione di materiale illustrativo e l’organizzazione d’incontri tecnici nei principali comprensori castanicoli della regione. Contemporaneamente (anno 2009) è stato avviato un serrato confronto con altre amministrazioni regionali e con il mondo della ricerca per definire le strategie più efficaci per contenere la diffusione del cinipide e, possibilmente, limitare i danni alla produzione. Lo strumento scelto (la lotta biologica) è risultato l’unico praticabile in quanto attuabile su tutto il territorio senza influire sulle caratteristiche qualitative delle produzioni.
Nasce proprio nel 2009 il programma regionale d’introduzione del Torymus sinensis, antagonista naturale del cinipide del castagno.
Nel triennio 2010/2012 sono stati fatti in totale 94 rilasci, mentre nel 2013 ne sono stati garantiti 119, a totale carico pubblico (Regione Toscana e Ministero dell’agricoltura).
La ricerca prosegue – Recenti studi effettuati dalle istituzioni scientifiche hanno individuato un gruppo di antagonisti naturali già presenti in Toscana che stanno affiancando l’insetto utile Torymus sinensis nel contenimento del cinipide. La Regione Toscana è interessata ai numerosi studi in corso finalizzati a mantenere la vitalità delle piante di castagno evitando l’aggravarsi dei fenomeni di deperimento e di crollo delle produzioni. Positivi sono stati i risultati di prove di concimazione organica che hanno stimolato la ripresa vegetativa e il mantenimento della produzione.