GAVORRANO – Si scalda la campagna elettorale a pochi giorni dal voto. Sul tavolo della competizione tra le liste in corsa approda la questione delle preferenze. Un vero e proprio caso secondo quanto affermato dai rappresentanti della lista del Centrosinistra Unito per Gavorrano che sostiene la candidatura a sindaco di Elisabetta Iacomelli. Dalla lista della prosindaco infatti parlano di una situazione che coinvolge diversi «cittadini provenienti da tutte le frazioni» del comune.
«Siamo tenuti a denunciare quanto di squallido sta accadendo in questa campagna elettorale – scrivono dal Centrosinistra Unito per Gavorrano –. Nel giro di pochi giorni molti cittadini ci hanno riferito che alcuni esponenti della lista Borghi stanno spiegando che è possibile votare il candidato sindaco Borghi e indicare le preferenze dei candidati al consiglio comunale di un’altra lista, ovvero stanno promuovendo il “voto disgiunto”, non applicabile al Comune di Gavorrano, in quanto non supera i 15.000 abitanti. Votare in questo modo comporta l’annullamento delle preferenze espresse».
«È doveroso e opportuno fare chiarezza – aggiungono – : il 26 e 27 maggio sarà possibile esprimere due preferenze (una donna e un uomo) soltanto della lista collegata al candidato sindaco. Noi del Centrosinistra Unito per Gavorrano prendiamo le distanze da questi atteggiamenti e modi di fare politica, denunciandoli all’intera comunità».
Una situaizone che lo stesso Centrosinistra Unito definisce «una vergogna». «Come è possibile – scrivono – che gli eroi della “Gavorrano Migliore”, secondo la loro lista, che fanno della trasparenza, dell’onestà e della legalità i loro valori imprescindibili, si mettano a raggirare i loro stessi cittadini, facendo leva sulla loro ingenuità e buona fede?».
«Ricorrere a questi mezzucci per raccogliere voti invece di spiegare i temi del proprio programma – proseguono –, oltre a essere scorretto, è riprovevole. Emerge inoltre la scarsa considerazione che il candidato Massimo Borghi ha nei confronti dei candidati della propria lista, che ritiene non proponibili. È evidente che si pensa solo alla propria poltrona».