di Daniele Reali
MASSA MARITTIMA – Sono 50 i geositi presenti sul territorio del Parco delle Colline Metallifere e in tre anni saranno tutti censiti grazie al progetto realizzato in collaborazione con l’università di Siena e con il dipartimento di Scienze fisiche della terra e dell’ambiente.
Dopo il primo anno di ricerche e di studio sono stati ottenuti già importanti risultati, presentati stamattina a Massa Marittima nell’iniziativa pubblica “Un anno di Geoparco”.
«Tra i siti che abbiamo già censito durante il primo anno di lavoro – ha spiegato il professor Armando Costantini docente dell’ateneo senese – ce n’è uno di rilievo internazionale: si tratta del parco delle Biancane nel comune di Monterotondo Marittimo, un geosito unico nel suo genere e molto “raro” anche oltre i confini italiani».
Ma il lavoro dei ricercatori dell’università di Siena oltre alle Biancane ha censito anche altri siti considerati di rilievo nazionale: tra questi i Canaloni del fiume Farma, i Travertini di Massa Marittima, le cavità e le miniere di Poggio Mutti a Gerfalco nel comune di Montieri.
Con l’ingresso del Parco nella rete europea dell’Unesco si è intensificata nelle Colline Metallifere l’attività di valorizzazione dei siti di interesse geologico: un’azione che inizia proprio con lo studio e la conoscenza del territorio e delle sue emergenze. «Abbiamo coniato uno slogan – ha detto la direttrice del Parco Alessandra Casini – la “geologia per tutti” perché vogliamo che oltre al patrimonio culturale legato alle miniere nel geoparco si possano valorizzare anche i geositi».
Una missione quella portata avanti dal comitato di gestione che «servirà – come ha spiegato il presidente Luca Agresti – anche a consolidare il Parco per il futuro e poter rientrare nel quadro della riforma della legge 394 sui parchi nazionali che dovrà garantire anche il sostegno economico».