ISOLA DEL GIGLIO – «Piombino è il porto più vicino e bisogna lavorare in questa direzione». È quanto ha affermato il ministro dell’ambiente Andrea Orlando (a sinistra nella foto), in visita questa mattina al Giglio, al cantiere della Concordia. Orlando ha poi aggiunto che la nave deve essere «demolita in un’area in cui ci siano le massime condizioni di sicurezza ambientale e dei lavoratori».
Il ministro ha poi parlato del rigalleggiamento della nave, precisando che «sarà possibile tra fine settembre e inizio ottobre, sempre che non sopraggiungano problemi come quelli sulla consistenza dei fondali che si sono verificati nei mesi scorsi. Sono qui per manifestare la vicinanza al Giglio e ai gigliesi. Il primo vulnus in questa vicenda è stato portato a questa comunità che ha due diritti: il primo ad avere certezza sui tempi di rimozione, la seconda sapere che il Giglio è un luogo bellissimo in cui fare vacanza. Qui si può tranquillamente continuare a fare il bagno senza alcun pericolo. La qualità delle acque è buona, il monitoraggio sulle acque del Giglio è costante e se un danno ambientale c’è stato dovrà essere risarcito. Ad oggi ci conforta sapere che è contenuto».
Il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, ha poi parlato delle gravi emergenze che stanno affliggendo la sua isola, la prima, legata alla rimozione della nave, e la seconda «la crisi economica dovuta al naufragio. Al ministro – ha precisato Ortelli – chiedo che si faccia bene e in fretta e soprattutto ho fatto presente che noi saremo costretti a sopportare un’altra stagione turistica con il relitto davanti a Giglio Porto. Chiedo che il Governo non si dimentichi dei gigliesi e assuma immediatamente un’azione di sostegno economico per il turismo della nostra isola».
Il presidente della Regione toscana, Enrico Rossi, ha invece chiesto al governo vigilanza e impegno «La Concordia va rimossa quanto prima, il porto di Piombino è il più adatto per lo smantellamento. In ogni caso bisogna garantire che lo smaltimento avvenga in modo corretto sotto il profilo ambientale e sociale. Non autorizzeremo porcherie. L’Europa è distratta e ipocrita – denuncia Rossi -, consente e norma la costruzione di queste navi e poi permette che lo smantellamento sia realizzato da società che operano nel terzo mondo senza normative di sostenibilità e con il rischio di sfruttare i lavoratori e magari di impiegare anche bambini. Dobbiamo firmare subito l’intesa tra Regione, enti locali e ministeri interessati. Ho buone ragioni per ritenere che i tempi tra rimozione e adeguamento del porto coincideranno e quello che faremo costituirà un esempio positivo per l’Italia e l’Europa».