ROMA – Alla fine Giorgio Napolitano ha detto si succedendo a se stesso e venendo eletto come il 12esimo Presidente della Repubblica Italiana con 738 voti contro i 217 di Rodotà. Napolitano, che compirà a breve 88 anni, era già stato presidente della Camera nel 1992, all’epoca per quella carica, era in lizza anche Stefano Rodotà una sfida che si ripete a distanza di oltre 20 anni. Primo Capo dello Stato di provenienza Comunista, dopo una collaborazione giovanile con il Guf, il Gruppo giovanile fascista, nel 44 entra in contatto con un gruppo di comunisti napoletani, sua città d’origine e nell’anno successivo aderirà al Partito Comunista.
Eletto deputato nel 1953, esponente storico della destra PCI, dal X congresso entra nella direzione del partito. Nel 1996 fu nominato Ministro dell’interno da Romano Prodi, mentre nel 99 viene eletto europarlamentare. Nel 2005 è nominato dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi senatore a vita assieme a Sergio Pininfarina.
La 12esima legislatura si apre non proprio sotto una buona stella, compito di Napolitano sarà mettere d’accordo destra e sinistra e formare un governo quantomeno per fare quelle riforme che il paese sta chiedendo. Intanto arrivano le congratulazioni dei paesi stranieri. Il primo ad aver inviato un messaggio è stato il presidente degli Stati Uniti Barak Obama, mentre Romano Prodi, intervistato, ha detto di essere «Preoccupato ma non deluso».