CAPALBIO – «No alla bretella retro collinare dell’autostrada tirrenica». È netto il parere delle associazioni che contestano il percorso segnato dal lotto 5B voluto «dal sindaco di Orbetello e dal presidente della Provincia». Durante le ultime due riunioni, a Polverosa e in località Giardino, a cui hanno partecipato l’associazione “Maremma Mare”, il comitato della Polverosa e il comitato di San Donato, in rappresentanza di oltre 1.300 associati, per la maggior parte residenti nei territori interessati, «è stato fatto presente che quanto sostenuto nei “Pareri alla Regione” firmati nei giorni scorsi dal sindaco Paffetti e dal presidente Marras, in merito a possibili percorsi a nord del massiccio calcareo che separa la costa dalle valli interne, è superficiale e totalmente privo di fondamento e di supporto tecnico, disconoscendo quanto contenuto negli studi già effettuati e negli atti esistenti; in netto contrasto con i “vincoli” archeologici, paesaggistici e idrogeologici esistenti; in contrasto con i “pareri ufficiali” più volte espressi dai Ministeri e dalle Soprintendenze competenti; in dispregio del grave danno economico alle numerose aziende agricole operanti nel territorio; in contraddizione con gli strumenti di pianificazione territoriale e gli atti di governo del territorio regionali, provinciali e comunali. Come si evince anche dal Regolamento urbanistico del Comune di Orbetello l’area non può sostenere l’attraversamento dell’infrastruttura in oggetto».
Nelle assemblee, a cui hanno partecipato circa 250 petrsone, tra cui anche il sindaco di Capalbio Luigi Bellumori, e il vicesindaco di Orbetello Stoppa, si è contestato «quanto più volte affermato dal Sindaco Paffetti a supporto della scelta del Comune di Orbetello in materia di percorsi, ossia che “Il tracciato retro collinare è l’unica via percorribile”. Quanto sostenuto dal sindaco Paffetti non corrisponde al vero, in quanto la proposta di un percorso nelle valli interne oltre il massiccio calcareo dei colli non è l’unica via percorribile, né tantomeno realistica, in quanto, e questo il Comune di Orbetello lo tace, l’unico tracciato ufficiale è quello “blu” sulla costa. Gli altri tracciati sono solo una comparazione virtuale richiesta in passato alla SAT che espressamente esclude che possano essere realizzati. E, fatto ancor più grave, è che, contrariamente a quanto sostenuto, la posizione del sindaco Paffetti e del presidente Marras, nonché dell’assessore provinciale all’ Agricoltura Rossi, non si tiene conto di quanto ripetutamente detto dagli abitanti della campagna tra Giardino, Capalbio, San Donato e Polverosa, che invece si sentono esclusi, non ascoltati e discriminati, come se ci fossero cittadini di “Serie A” e di “Serie B”».
«Il sindaco – proseguono le associazioni -, non si è mai reso disponibile a valutare quanto emerso nello studio di fattibilità del progetto del “Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle d’Oro” (nella foto sopra), commissionato dall’Associazione Maremma Mare. Progetto che ha messo in evidenza, nei circa 3.000 ettari individuati quale parco culturale di tipo “Eco-Museo Aperto”, la quantità di siti archeologici già identificati dagli studi effettuati nei decenni passati da Università Italiane, Inglesi e Americane; siti inseriti in un paesaggio dove natura e attività umane hanno raggiunto un equilibrio virtuoso che oggi potrebbe essere distrutto. Al contrario, il sindaco Paffetti ed il presidente Marras , si sono dedicati ad ascoltare più volte, le ragioni di 30/35 proprietari di case e di ville presenti nella costa di fronte alla Laguna di Orbetello».
I partecipanti alle assemblee hanno infine ribadito la richiesta di “adeguamento e messa in sicurezza” dell’Aurelia. In subordine i partecipanti alle Assemblee hanno ribadito la necessità di cercare una soluzione il più possibile “in sede” rispetto all’Aurelia attuale. «Soluzione che sarebbe in grado di salvaguardare questi territori di grande pregio da scelte devastanti e non più sostenibili né prioritarie da un punto di vista “economico-finanziario-ambientale” per la collettività» concludono.