di Lorenzo Falconi
FIRENZE – Diventa sempre più ingarbugliata la vicenda che riguarda i 223 dipendenti della ex Mabro, oggi Abbigliamento Grosseto. L’ennesimo incontro in Regione, a cui questa volta si è presentata anche la proprietà, per un faccia a faccia con le istituzioni e i sindacati, fa slittare qualsiasi tipo di decisione a fine mese, quando saranno attese risposte per certi versi da considerarsi definitive. Due le strade che potrebbero essere percorse a questo punto: la prima riguarda il ricorso alla legge Prodi-bis, vale a dire un’amministrazione straordinaria attuabile per le grandi imprese in crisi, la seconda, più complessa perché prevede delle trattative, è il passaggio di proprietà. A tal proposito si sarebbe fatto avanti un possibile acquirente disposto a rilevare l’azienda. Il discorso, ovviamente, non è così immediato, però tra dieci giorni è prevista una valutazione di interessi per fare chiarezza sulla questione e vedere se realmente c’è qualcosa di concreto. Per certi aspetti, una via non esclude l’altra, in quanto l’attivazione della Prodi-bis potrebbe fornire una possibilità all’azienda di ripulirsi dai debiti, in modo da tornare appetibile per nuovi investitori in grado di presentare un piano industriale credibile.
Non si smuove di una virgola, invece, la vicenda legata agli stipendi dei dipendenti, fermi ormai da quattro mesi. La mancanza di liquidità provoca una sorta di effetto domino, perché la proprietà attende i pagamenti di alcuni lavori eseguiti prima di andare a saldare le mensilità arretrate. L’inizio della prossima settimana, intanto, sarà contrassegnato dalla cassa integrazione, misura necessaria per riorganizzare la catena produttiva.