di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Un anno particolarmente complesso, in cui l’influenza dei disastri che hanno colpito la Maremma si è fatta sentire. Il naufragio della Costa Concordia a gennaio, l’incendio della pineta di Marina di Grosseto ad agosto, l’alluvione a novembre. Eventi catastrofici che hanno messo in ginocchio un sistema economico già provato dal perdurare delle crisi a carattere mondiale. Il 2012 nero sta tutto nei numeri, presentati alla Camera di commercio con la congiuntura economica dell’anno appena trascorso. Complessivamente, cresce la quota delle imprese che registrano una erosione del valore della propria attività. Un dato che nel 2010 si attestava al 40%, per passare al 52,4% nel 2011 e giungere al 58,4% nel 2012, con una percentuale più alta rispetto alla media dell’Italia (57,4%).
Più nel dettaglio, i trasporti sono l’unico settore che registra un aumento del volume di affari, un +7,2% che è figlio anche del caso Costa Concordia, con molti turisti giornalieri desiderosi di vedere il relitto del Giglio. In negativo l’agricoltura con un -3%, le costruzioni (-2,1%) e il manifatturiero, in profonda crisi (-7,7%). In particolar modo, segnano un dato negativo preoccupante, il manifatturiero su minerari non metalli (-20,9%) e quello di carta e poligrafiche (-16,4%). Anno poco favorevole anche per il commercio (-5,6%) e il turismo (-6,7%), anche se in questo settore va in controtendenza il dato delle presenze straniere sul territorio. Analizzando il dato dal punto di vista delle imprese, le S.p.a. mostrano un -19,5% decisamente allarmante, mentre le S.r.l. chiudono l’anno in pareggio. Tuttavia le imprese con oltre 21 dipendenti vanno in attivo con un +1,3%, al contrario di quelle dimensionate sotto i 10 dipendenti che calano in maniera significativa (-6.3%). Il dato incoraggiante proviene in ogni caso dagli investimenti, con il 18,9% delle aziende disposte a reagire, in virtù di un incremento del +2,3% rispetto al 2011. Sostanzialmente in positivo anche il commercio estero, con la Maremma che strizza l’occhio soprattutto al mercato statunitense. Spostando l’attenzione sulla dinamica occupazionale, infine, la situazione si presenta piuttosto stazionaria.
E il 2013? Quello attualmente in corso è un anno contraddistinto dalla forte incertezza, aspetto che non consente una previsione accurata. In ogni caso i saldi saranno ancora in rosso, per un anno nuovamente difficile sul fronte della crisi economica e dai numeri molti simili rispetto a quello appena trascorso.