di Daniele Reali
ALBERESE – Il Parco della Maremma si apre alla tecnologia e lo fa con uno dei suoi simboli più preziosi: San Rabano. È all’abbazia, con le sue torri e con le sue colonne, che è stato realizzato il primo percorso multimediale del Parco, grazie al progetto congiunto di Regione, provincia, ente parco e Azienda regionale di Alberese. Un intervento che ha consentito di restituire alla comunità locale e ai turisti il sito archeologico di San Rabano e di renderlo facilmente accessibile e fruibile con le nuove tecnologie digitali.
L’abbazia, le cui prime origini risalgono al IX secolo e che durante la sua storia ospitò anche i cavalieri templari, era stata restaurata grazie ai fondi della regione già alcuni anni fa, ma era difficilmente accessibile: si mostrava circondata da una recinzione con filo spinato che la “imprigionava” ed era in parte coperta dalla vegetazione.
Grazie a “For access”, il protocollo d’intesa per la valorizzazione delle fortificazioni difensive, è stato possibile realizzare sia un percorso multimediale che una rete wi-fi che consente la navigazione con i moderni supporti digitali come smartphone e tablet.
All’interno del sito archeologico di San Rabano sono stati installati 30 punti di collegamento in corrispondenza dei punti più significativi della struttura dell’abbazia. Sfruttando la rete internet e la tecnologia dei codici QR, simili ai codici a barre e molto diffusi nelle nuove applicazioni digitali, è possibile con un semplice tablet collegarsi automaticamente con il sito del Parco ricevendo in tempo reale tutte le informazioni e le immagini relative al punto di collegamento scelto. In altre parole si punta il cellulare verso i codici installati sulle mura dell’abbazia e si riceva una serie di notizie e di fotografie che descrivono quella particolare parte della struttura con informazioni sulla storia e ricostruzioni interessanti della vita delle varie epoche di attività dell’abbazia.
«Si tratta di un progetto – ha detto Lucia Venturi, presidente del Parco – che tende ad accrescere ancora di più l’equilibrio tra la salvaguardia dell’ambiente e la possibilità di fruire le bellezze del Parco». Un progetto che è stato definito dall’assessore regionale Annarita Bramerini «un ottimo lavoro che può segnare un punto di partenza per la rinascita del nostro paese». Il progetto di valorizzazione e recupero di San Rabano è insomma un simbolo dell’Italia che riparte e che investe nella cultura, ha osservato la Bramerini, e la dimostrazione che «quando gli obiettivi sono chiari e c’è la collaborazione tra le istituzioni si pososno ottenere risultati significativi».
Il “progetto 2.0″ di San Rabano potrebbe diventare anche un modello tanto che la regione sta pensando di realizzare un progetto simile anche alla Villa Romana di Giannutri.
All’inaugurazione del percorso multimediali erano presenti anche il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi, il vicesindaco Paolo Borghi, gli assessori provinciale Enzo Rossi e Tiziana Tenuzzo e Don Claudio Piccinini che ha celebrato la cerimonia di benedizione delle nuove strutture.
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