a cura di Silvano Polvani
Il 6 aprile 1919 rispondono in molti e con entusiasmo all’invito che il segretario interprovinciale dei minatori Pietro Ravagli rivolge alle singole organizzazioni Federate. Intervengono al convegno indetto, nella ormai tradizionale casa dei Socialisti di Follonica, i seguenti delegati: Nannini e Tufacchi, per la lega di Massa Marittima; Lazzi Francesco, per la lega di Paganico; Guerrini Ezio, per la lega di Montorsaio; Frati e Petrini, per la lega di Ravi; Martinelli Enrico, per le leghe di Spoleto; Giugni Francesco, per la lega di Caldana; Rognoni Angelo, per la lega di Boccheggiano; Bozzi Ugo, per la lega mista di Giuncarico; Finaù Masotti, per la lega di Montemassi; Lazzerini Domenico, per le leghe di Castellazzara e Selvena; Pettini Buonaventura, per la lega di Roccatederighi (miniera Acquanera); Righetti e Mura, per la lega di Gavorrano; Cardini e Contorni, per la lega di Abbadia San Salvatore; Bucci Assuero, per la lega di Tatti; Piastri Emilio, per la lega di Monte Follonico (a fianco, nella foto di Marcello Pepe, Porta in legno a bassorilievo proveniente dalla miniera di Montecatini Val di Cecina inizi del 1900, già portone alla miniera di Campiano. Attualmente esposta presso l’azienda di soggiorno e turismo di Montieri).
E’ presente assieme al segretario federale Pietro Ravagli, l’on Giovanni Merloni. Dalla verifica che viene fatta si può constatare che i delegati partecipanti al convegno rappresentano oltre i 2500 operai organizzati ed aderenti alla Federazione Interprovinciale dei Minatori.
La piattaforma rivendicativa “Il Memoriale Unico”.
1 Riconoscimento dell’organizzazione operaia e della federazione interprovinciale dei minatori da parte di tutti gl’industriali esercenti bacini minerari.
2 Istituzione per ogni miniera di commissioni interne elette a metà fra industriali ed operai per dirimere, in caso di alterchi o conflitti, le controversie emergenti.
3 Istituzione da parte degl’industriali, di miniera, di una Cassa per sovvenire le malattie professionali da equipararsi agl’infortuni sul lavoro. Tal fondo dovrà sovvenire altresì le malattie ordinarie – con il 50 per cento di mercede – a datare dal quinto giorno, con retroattività in caso di prolungamento di malattia accertata dal medico fiduciario della miniera.
4 Rispetto assoluto ed applicazione immediata, alle leggi vigenti del Riposo festivo come a quelle dell’Arbitrato sul lavoro delle donne e dei fanciulli, Ispettorato e vigilanza di miniera. Probiviri ecc.
5 Istituzione di farmacie ed infermerie adeguate ai bisogni dei lavoratori adibiti in bacini minerari di somma importanza e residenti in zone malariche lontane dai paesi dove esistono le istituzioni che sopra.
6 Indennità di chilometraggio o trasporto gratis con i camion degl’industriali, per tutti gli operai lontano dalla residenza mineraria. La distanza e l’indennità da fissarsi spetteranno alle Commissioni elette all’uopo dagli operai.
7 Abolizione dei cottimi e del lavoro straordinario o quanto meno fissarli, di accordo comune, fra operai e dirigenti.
8 Orario di lavoro: 7 ore per tutti gli operai interni e 8 ore per quelli d’ambo i sessi e di qualsiasi categoria, adibiti ai lavori esterni di miniera.
9 Minimo di mercede da fissare per ogni categoria dalle commissioni singole elette da ciascuna organizzazione delle varie miniere.
10 Concessione da parte degli industriali di un locale adatto ed indispensabile agli operai per le loro necessarie riunioni.
11 Per tutti gli stabilimenti che hanno lavoro a fuoco continuo la relativa mercede e l’orario di lavoro saranno fissati dalle commissioni locali.
“…Raggiunta in tal modo la soddisfazione completa di tutti gl’intervenuti, con la comune e prossima speranza di raggiungere trionfalmente le giustissime richieste dei presenti, il convegno fu, fra il più grande entusiasmo, dichiarato sciolto dall’ottimo ed indimenticabile Martinelli.”
E’ sempre da Il Risveglio che ricaviamo la notizia che il Comitato esecutivo della Federazione interprovinciale dei minatori, in un’ adunata che si tiene il 4 maggio 1919 nella sede federale di Roccatederighi, deliberò di aggiungere ai suddetti undici punti i tre di seguito che riportiamo proposti dal dott. Ettore Zanellini:
12 Il principio che nella valutazione di un danno subito da un operaio per infortunio sul lavoro intervenga un tecnico fiduciario dell’operaio stesso.
13 Il principio che un operaio infortunato non possa essere licenziato se a tutela dei suoi interessi creda di ricorrere alle vie giudiziarie.
14 Il principio che un operaio infortunatosi possa essere licenziato solo quando in seguito all’infortunio permangano lesioni tali che diminuiscano in un grado molto alto la sua capacità lavorativa.
Continua…