di Lorenzo Falconi
SANT’ANDREA – Il comitato “Il Ponte” era addirittura pronto a ricostruirlo da solo quel tratto di strada che collega Sant’Andrea con la Marsiliana e che da 4 mesi non c’è più spazzato via dall’alluvione del 12 novembre. Quel ponte però non si può toccare, parola di Leonardo Marras. Il presidente della Provincia prova a spiegare la situazione alla comunità e quando salta fuori la data del 19 marzo come quella in cui verrà effettuata la perizia da portare in tribunale, gli animi si surriscaldano.
Viene fuori la rabbia e l’esasperazione accumulata da parte di chi ha perso tutto, compreso un tratto di strada fondamentale per attraversare l’Albegna. Volano le prime parole di disapprovazione verso Marras che in breve tempo si trasformano in insulti. A Marras vengono rivolte anche domande dal tono accusatorio: «perché il ponte è stato dissequestrato il 10 gennaio e non siete intervenuti subito?».
Il presidente della Provincia mantiene la calma, poi prova a spiegare: «Sono venuto qui per dire le cose come stanno e non accetto gli insulti. E’ stata disposta una perizia per il pomeriggio del 19 marzo e ciò impedisce che il ponte venga ripristinato, a maggior ragione da noi della Provincia che, nella vicenda che ha visto la morte dei 3 dipendenti dell’Enel, siamo parte in causa». Gli animi si placano progressivamente, anche se la spiegazione, in ogni caso, non soddisfa la popolazione che ha aderito al comitato “Il Ponte”, ancora una volta delusa e arrabbiata per un ritardo divenuto insopportabile. La protesta resta attiva, il disagio anche.