GROSSETO – «Dopo i piani regionali degli anni 80 che assegnavano il ruolo ‘charteristico’ del Sud Toscana allo scalo Grossetano, condiviso da Civilavia con l’approvazione del Master Plan del 1991, gli ultimi indirizzi strategici del PIT toscano siano incentrati sul ruolo di Pisa e Firenze relegando Grosseto solo a ruolo di scalo Militare.» Così Roberto Aureli, del Movimento 5 Stelle, parla dello scalo maremmano.
«Questo è il risultato della totale latitanza dei nostri rappresentanti regionali che mai sono stati in grado, nell’ipotesi più benevola, di ricordare i voli charter con la Svezia degli anni 70 ed il collegamento estivo giornaliero che lo scalo grossetano aveva con Roma e Milano – prosegue Aureli -. Afflusso che aveva fatto la fortuna economica del Comune di Castiglione della Pescaia insegnandoci come si poteva portare turismo, anche nella lunga stagione, con consumo minimo di territorio. Dati che collocavano Grosseto ad un livello di traffico toscano secondo solo rispetto a Pisa, con un decimo del traffico pisano. Oggi Pisa ha circa 4 milioni di passeggeri l’anno, Firenze circa 2 milioni e Grosseto quasi nessuno! Orbene, a questo punto si sia seri: si azzeri la SEAM e si trasformi l’aeroporto civile in una bella discoteca-palestra. L’acronimo, con soddisfazione dell’attuale inesistente presidenza, potrà rimanere lo stesso: – Società Esercizio Attività Motorie -.»