GROSSETO — Chiudono più imprese artigiane di quante non ne aprano. In Italia nel 2012 ci sono state 100.317 iscrizioni e 122.899 cessazioni, pari ad un saldo negativo di 22.582 aziende. Il saldo registrato è dunque negativo, nel contempo però Grosseto segna il primato per la crescita nel settore dei servizi, mentre Follonica è tra le prime 50 città italiane che sono riuscite a siglare una crescita negli ultimi 12 mesi per quanto riguarda l’artigianato. I dati riguardanti la natalità e la mortalità delle imprese nella provincia maremmana, riportati da una indagine nazionale realizzata da Confartigianato, nel complesso non sono confortanti: su 28 comuni 17 hanno registrato più chiusure che aperture, gli altri invece hanno mantenuto un livello di crescita abbastanza positivo.
A Grosseto per esempio le imprese registrate alla fine del 2012 erano 1.991, le aperture sono state 130 mentre le chiusure 159, con uno scarto in negativo di 29 aziende che hanno cessato l’attività definitivamente. Situazione diversa a Follonica dove invece sono state più le registrazioni delle cessazioni, su 644 imprese, 44 hanno aperto i battenti e 36 hanno chiuso: come a Follonica anche a Massa Marittima, Orbetello, Capalbio, Pitigliano, Civitella Marittima, Cinigiano, Campagnatico, Montieri. Mentre un sostanziale “pareggio” è stato registrato a Seggiano e Santa Fiora, il resto dei paesi maremmani hanno siglato nel 2012 una mortalità imprenditoriale più alta rispetto alla natalità. Dai dati riportati nella ricerca della Confartigianato si notano però due aspetti molto positivi di cui il territorio grossetano dovrebbe andar fiero: in primis la provincia è quella che è cresciuta di più a livello nazionale nel settore dei servizi, mentre Follonica è stata inserita tra le 50 città italiane per crescita nell’artigianato, con un più 1,22. «In una situazione non certo rosea – spiega il segretario generale di Confartigianato Grosseto, Mauro Ciani – abbiamo due dati che ci fanno ben sperare uno sull’imprenditoria al femminile e l’altro su quella giovanile: in Maremma ci sono 1707 imprese rosa e 1622 aziende di ragazzi al di sotto dei 35 anni. Aspetti questi che ci spingono a pensare positivo: abbiamo tutte le carte in regola per guardare con un maggior ottimismo al futuro».