GROSSETO – No alla introduzione per il 2013 della tassa di soggiorno. «In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, aggravato in Maremma dalle alluvioni dello scorso novembre, oberare il sistema ricettivo con un’ulteriore tassa di scopo, costituirebbe una autentica assurdità economica».
Il presidente di Coldiretti Grosseto, Francesco Viaggi (nella foto), esprime così la contrarietà della sua associazione di categoria all’ipotesi di reintroduzione di un balzello, che se da un lato elide la competitività degli agriturismi maremmani, dall’altro causa imbarazzanti equivoci con la clientela – specie quella straniera -, che si mostra disorientata di fronte all’aggravio dei prezzi di soggiorno. «Abbiamo partecipato in Provincia a tutti i tavoli di coordinamento con i comuni – prosegue Viaggi -, ma sembra che non si riesca neppure a trovare un accordo sull’importo, e tra l’altro, eccezion fatta per i comuni di Grosseto e Manciano, le altre amministrazioni locali hanno spesso disertato le riunioni».
Secondo Coldiretti l’impostazione della tassa di soggiorno, graverà soprattutto sulle aziende agrituristiche, che strutturalmente troveranno delle difficoltà nella sua riscossione e gestione, essendo strutture che svolgono l’attività ricettiva in maniera non principale e con professionalità non specializzate e specifiche nel settore.
«Credo sia necessaria un’approfondita valutazione – osserva il presidente di Coldiretti – in merito all’opportunità, all’eventuale importo e quanto meno ad una semplificata modalità di incasso. In questo ultimo caso sarebbe preferibile prevedere un unico versamento alla tesoreria comunale del dovuto dovuto per i soggiorni. Tale pagamento – conclude Viaggi – dovrebbe dare diritto, tramite una sorta di carta di fedeltà, ad una serie di agevolazioni e sconti al turista, come parcheggi, accesso a musei e altre attrazioni e servizi, che modifichi almeno agli occhi del turista la percezione della tassa di soggiorno come mero balzello».