di Barbara Farnetani
GROSSETO – Sarà un evento nell’evento. La 35esima Fiera del Madonnino, dal 24 al 28 aprile, conterrà al suo interno la 28esima Mostra nazionale della Chianina. «Erano anni che cercavamo di riproporre la razza Chianina all’interno della Fiera – afferma Riccardo Breda presidente di Grosseto Fiere – l’obiettivo da quando sono arrivato è stato quello di riportare la fiera alle origini.» «Si tratta di una vera e propria gara tra allevatori – afferma Claudio Bovo, direttore regionale dell’associazione allevatori toscana – in cui si premiano i soggetti che migliorano i propri allevamenti. La Chianina in Toscana è la regina, tanto è che da qui viene il 50% dell’intero patrimonio nazionale per circa 19.700 capi e 539 allevatori. L’obiettivo è di spingere i cittadini verso un’alimentazione più genuina, anche perché si tratta di una razza allevato allo stato brado o semi-brado. Si tratta di animali iscritti nei libri genealogici, e per cui si può risalire sino a 40 anni indietro e di cui è tracciata anche l’alimentazione. Ci sarà una macelleria mobile – prosegue Bovo – per acquistare la carne, ma anche per fare dimostrazioni di taglio.»
Grosseto è la terza provincia in Toscana per produzione di Chianina (4062 capi e 122 allevatori), e Gaetano Dalia, presidente dell’associazione allevatori Grosseto ricorda che il concorso nazionale è stato letteralmente strappato all’Umbria e ringrazia gli amministratori «che hanno fatto sforzi notevoli per non perdere questo importante appuntamento» «Una vetrina di questo genere è importante per il confronto tra allevatori – precisa Simona Magini, presidente dell’associazione razza Chianina Grosseto -. Tra i nostri allevatori abbiamo un problema di ricambio generazionale, spesso si tratta di allevatori anziani, per cui non è facile gestire animali della mole delle Chianine. Si spera di portare una 40ina di allevatori per 100-150 animali. Il problema più grosso è insegnare agli animali a stare nel ring durante la mostra.»
Il gigantismo della Chianina deriva dalla sua origine, nata come animale da lavoro e da traino. Da questa costante frequentazione con l’uomo deriva anche l’attitudine ad imparare. Si tratta infatti di animali con una spiccata intelligenza. Alla mostra si stanno avendo adesioni da tutta Italia: Lazio, Toscana e Umbria per lo più. «La mostra – come ricorda il direttore di Grosseto Fiere Carlo Pacini – non sarà solo per gli allevatori, ma sarà divertente e interessante anche per i bambini e un momento a cui parteciperà tutto il pubblico»