di Barbara Farnetani
GROSSETO – Va avanti da oltre dieci anni la vicenda della bonifica del distributore Total di via Michelangelo. Una battaglia che vede contrapposti da un lato il Forum ambientalista e dall’altro la Total. Nel 2003 la Total rimuove i serbatoi, ma «la bonifica fatta riguarda solo l’area del distributore – precisa Roberto Barocci -. In questa fase intervenne dunque la Procura e fu trovato un inquinamento diffuso che interessava anche le falde.»
La prima inadempienza secondo Barocci fu compiuta non delimitando l’area inquinata. «Si rimossero i terreni inquinati nell’area del distributore e di parte della strada, ma ad essere inquinata era tutta l’area, anche quella edificata. Probabilmente le cisterne perdevano da anni» prosegue Barocci che ricorda come tra le famiglie più penalizzate da questa situazione ci sia la famiglia di Daniele Tarsi, dal pozzetto della cui cantina durante l’inverno, quando la falda acquifera sale «salgono anche le esalazioni di benzene, tanto che la Asl ha raccomandato loro di lasciare l’abitazione»
Al 2010 risale l’ultimo progetto di bonifica (il 18esimo), che è andato avanti per circa due anni, e che consisteva nel soffiare aria per risvegliare i batteri che avrebbero dovuto ripulire dagli inquinanti, aspirando nel frattempo l’acqua. Un sistema che secondo il Forum Ambientralista è inefficace «sotto l’abitazione c’è uno strato di oltre un metro di terra e argilla carica di benzene» prosegue Barocci che spiega che l’unico modo è di sostituire completamente il terreno sotto l’abitazione, con un complesso sistema di “palafitte” su cui sostenere la casa. Il 23 di novembre del 2012 la Total ha spento la proprie attrezzature, ritenendo la zona bonificata.
«Il 25 di novembre il comune di Grosseto ha chiesto il collaudo alla Provincia, e a seguire lo ha fatto anche Total: un’opera quella del collaudo che dovrebbe essere fatta dopo un periodo di monitoraggio. Per giunta – prosegue Barocci – l’Arpat nel novembre 2012 effettua alcuni prelievi da cui emergono valori fuori norma riguardo al Benzene che non dovrebbe superare il valore di uno e invece arriva a 5-6. Anche la Provincia ha affermato che non si può chiedere il collaudo come ha fatto il comune, né tantomeno di svincolare la fideiussione della Total.»
«È in gioco la salute della popolazione – prosegue Barocci che afferma – ci rivolgeremo al Prefetto perché ci sono responsabilità del sindaco e dell’assessore all’ambiente. Perché ancora non è stata convocata la Conferenza dei servizi? Tnto più che nel 2010 la Coferenza dei servizi disse che se ci fosse stato anche solo un valore fuori norma la bonifica – conclude Barocci – non si poteva ritenere effettuata correttamente.»
Intanto Giacomo Gori, consigliere comunale per il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione sulle procedure di Bonifica. Gori chiede alla Giunta di attivarsi per evitare “ulteriori danni”.