di Barbara Farnetani
GROSSETO – Ci sono voluti oltre due anni di indagine, ma alla fine i Carabinieri sono riusciti ad arrestare il quinto uomo della banda che mise a segno la rapina alla banca Monte dei Paschi di Capalbio Scalo il 3 agosto del 2010. I Carabinieri del Nucleo investigativo non hanno mai smesso di cercare colui che che aveva offerto il supporto logistico ai quattro rapinatori. Non è stato semplice risalire a lui, ci è voluto un lavoro certosino che ha portato ad incrociare dati e coincidenze che poi coincidenze non erano.
Erano le 14.45 quando due uomini armati entrarono in banca sequestrando la cassiera e altre due persone. 40 minuti, durante i quali si fecero consegnare 61 mila euro. Quello che c’era in cassa e nel bancomat, non c’era tempo di aspettare che si sbloccassero le cassaforti. Poi si fecero consegnare le chiavi dell’auto dalla cassiera e fuggirono. Non troppo lontano avevano la propria auto, una Rover, con cui avevano intenzione di raggiungere Porto Santo Stefano, dove viveva uno dei cinque rapinatori. Ma le cose non andarono come programmato: sulla loro strada trovarono un posto di blocco con la pattuglia di Porto Santo Stefano. I banditi però non si fermarono e scaricarono contro i militari 14 colpi sparati ad altezza d’uomo. Poi, visto che l’auto su cui viaggiavano era ormai “bruciata”, fermarono un’automobilista, una donna straniera, la fecero scendere e si impossessarono della sua macchina. La fuga dei quattro durò cinque ore, cinque ore in cui i carabinieri non si dettero per vinti, battendo il territorio palmo a palmo, fino a giungere all’arresto. Quattro su cinque: mancava ancora il basista. L’uomo su una macchina pulita se ne stava già tornando a casa, a Trevignano Romano, quando fu fermato da un controllo della Polizia che però non aveva elementi per ritenere fosse coinvolto.
Anche questo elemento, però, è servito a localizzare l’uomo sul territorio il giorno della rapina. I Carabinieri, hanno notato che nessuno aveva mai denunciato il furto della Rover, e hanno iniziato una lunga e accurata indagine sui numerosi passaggi di proprietà subiti dalla vettura, sino a giungere ad un cittadino Rumeno di 25 anni, residente a Trevignano Romano, nello stesso palazzo in cui vivevano anche altri due dei quattro rapinatori arrestati, i due Rumeni per la precisione.
L’uomo, accusato di Concorso in Rapina a mano armata e tentato omicidio è stato arestato e si trova presso il carcere di Civitavecchia.