GROSSETO – «È vero che siamo in campagna elettorale e che la sanità è una argomento facile, ma prima di scrivere, sarebbe comunque opportuno informarsi bene, per evitare di diffondere a mezzo stampa una serie di inesattezze!». Esordisce così una nota di risposta della Asl 9 all’ennesima polemica sollevata dal Gruppo consiliare regionale “Più Toscana”, che attacca l’Azienda sanitaria di Grosseto sulle alienazioni e sugli affitti per alcune strutture sanitarie e socio-sanitarie.
«Sui 650 mila euro annui che paghiamo per gli affitti – spiega la Direzione aziendale – la parte più cospicua va a coprire la spesa per la struttura che ospita l’ospedale di Orbetello (400 mila euro all’anno, ndr) di proprietà dell’Inail; per la Rsa Falusi di Follonica (117 mila euro all’anno, ndr), di proprietà della Regione Toscana e per l’ex Clinica Francini a Grosseto (177 mila euro), che ospita il Sert, il Consultorio e una parte degli uffici amministrativi del Distretto. Tutto stabilito da accordi presi in passato tra gli Enti pubblici proprietari degli immobili (Regione, Inail, Ministero della Salute, Asl 9). Solo la ex Clinica Francini è proprietà di un privato, ma anche in questo caso si tratta di accordi presi in precedenza dalla Regione e , comunque, la Asl, in accordo con il Comune di Grosseto ha valutato soluzioni alternative per spostare in altra sede i servizi ospitati in questa struttura. Si tratta, quindi, di affitti per immobili che ospitano quasi esclusivamente attività sanitarie e socio-assistenziali, solo marginalmente amministrative».
«Per quanto, invece, riguarda le alienazioni degli immobili di proprietà dell’Azienda – aggiunge la Direzione della Asl 9 – stiamo seguendo le procedure di legge, ma non è certo nostra responsabilità se il mercato immobiliare è in crisi e non ci sono risposte significative dal mercato. In ogni caso, è bene precisare che, come prevede la normativa in materia, il ricavato dalle alienazioni può essere utilizzato solo per il Piano investimenti, quindi per nuove realizzazioni, manutenzioni straordinarie, acquisto di attrezzature e di apparecchiature medicali, non, come scrive Più Toscana per salvaguardare posti letto e servizi sanitari».