di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Dalle parti in causa è stato definito come un evento storico, Cia e Confagricoltura insieme, con l’appoggio delle cooperative agroalimentari. Un modo nuovo di coordinarsi, sulla scia di quanto il mondo dell’artigianato ha saputo fare in precedenza. In realtà però, al tavolo degli accordi e degli intenti manca una componente importante come Coldiretti, rimasta fuori dai giochi. Nessuna polemica a distanza tra le associazioni di categoria, vogliamo chiarire subito il concetto, ma quanto meno qualche anomalia si è verificata e qualche frecciatina non manca di arrivare a bersaglio.
«Non siamo più negli anni ’50 – osserva Antonfrancesco Vivarelli Colonna, presidente di Confagricoltura Grosseto -, oggi occorre essere uniti per portare avanti la nostra battaglia che è quella che riguarda il mondo degli agricoltori, senza tanti personalismi, ma per un bene comune». Un concetto ribadito con forza anche da Enrico Rabazzi, presidente Cia Grosseto: «Sull’assenza di Coldiretti all’interno di Agrinsieme, sarebbe forse più interessante chiedere un parere ai loro soci. Più volte ci è stata chiesta una maggiore unità di intenti e oggi siamo qui per questo. Per il resto credo che Coldiretti abbia scelto di percorre una strada già delineata che non converge nella nostra direzione».
Un concetto, quest’ultimo, ripreso anche da Francesco Viaggi, presidente di Coldiretti Grosseto: «Ci siamo ritagliati una nostra posizione, in alcune manifestazioni in piazza a Roma, spesso, ci siamo trovati da soli. Di certo pur combattendo le stesse battaglie c’è una divergenza di posizioni, ad esempio noi, come Cia, non siamo favorevoli all’OGM, ma Confagricoltura sì. A questo c’è da aggiungere che su Agrinsieme nessuno ci ha contattato, ma al tempo stesso non abbiamo nulla in contrario. E’ probabile, tuttavia, che ci incontreremo ancora per combattere insieme le nostre battaglie che riguardano il mondo dell’agricoltura».