GROSSETO – Il periodo di crisi sta penalizzando il tessuto sociale ed economico del Paese con ricadute negative anche per il nostro territorio. La crisi sta creando non solo problemi di disoccupazione, ma anche la destrutturazione di una parte significativa del tessuto imprenditoriale. «Tutto questo accade in parte senza un’adeguata consapevolezza ed in parte con profonda disattenzione della classe politica e della Pubblica Amministrazione – spiega Mauro Carri, direttore di Ance Grosseto -. Sono stati introdotti provvedimenti che hanno l’effetto di accrescere le difficoltà operative, economiche e finanziarie delle imprese».
«Bisogna invertire la rotta affrontando l’emergenza con armi adeguate, perché cittadini e imprese hanno assoluto e urgente bisogno di essere sostenuti, e non ulteriormente disagiati. Il sostegno che l’Ance richiede consiste in misure che sappiano cambiare le tendenze in atto, e creare le condizioni perché il settore delle costruzioni torni ad essere volano di sviluppo, di competitività e qualità della vita – osserva ancora Carri -. Per superare l’emergenza occupazione bisogna tornare a investire per produrre lavoro, non penalizzando le spese pubbliche in conto capitale. Per l’Ance è necessario ridurre il costo del lavoro, che nell’edilizia è ben più elevato rispetto agli altri settori industriali, per favorire l’occupazione e l’emersione del nero e riequilibrarlo rispetto al costo del lavoro autonomo».
«L’Ance richiede nuove procedure concorsuali per consentire la prosecuzione aziendale scongiurando il fallimento e aiutando l’impresa con difficoltà patrimoniali di carattere temporaneo. Occorre incentivare la lotta al lavoro nero e all’evasione fiscale, nonché per assicurare una maggiore sicurezza dei lavoratori – conclude il direttore di Ance Grosseto -. Il debito della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese di costruzione ha superato limiti fisiologici. Il recepimento della Direttiva europea sui ritardati pagamenti per i nuovi contratti è stato un atto dovuto del Governo, ma ancora deve offrire certezze nella sua applicazione, dimostrando nei fatti l’inefficienza dello Stato. L’Ance ritiene inoltre favorevole il ricorso all’istituto della permuta di immobili quale modalità di pagamento del corrispettivo da parte dell’Amministrazione Pubblica».