GROSSETO – Chiedono una presa di posizione da parte dei futuri parlamentari che andranno a rappresentare la Maremma sugli scranni del Parlamento. Rete Imprese Grosseto dopo essersi appellata ai rappresentanti e agli amministratori locali adesso si rivolge agli aspiranti onorevoli perché aiutino le imprese a mettere in pratica quel Manifesto sindacale in 15 punti che i rappresentanti delle associazioni di categoria presentarono agli amministratori nel corso della manifestazione del 5 ottobre scorso; e dunque un impegno concreto per quanto riguarda, tra le altre cose, burocrazia, tasse, e spesa pubblica. Un manifesto che è rimasto perlopiù lettera morta, tanto da indurre Confcommercio ad una nuova manifestazione, nazionale questa volta, che si svolgerà lunedi prossimo.
In quell’occasione i futuri parlamentari che interverranno dovranno assumersi responsabilità precise «ad agire a sostegno delle imprese e del territorio» afferma il presidente Confcommercio Filippo Lombardelli. È preoccupato Mauro Ciani, segretario Confartigianato che vede nella fine della piccola impresa la fine di una parte del Paese. Per Renzo Alessandri direttore Cna i politici devono prestare più attenzione alle imprese e ai loro problemi, che in larga parte derivano da una eccessiva tassazione (Imu e Tares in testa) ma anche dalla «decontribuzione per le imprese che assumono dalle liste di mobilità» oltre alle tasse, per Gloria Faragli, direttore Confesercenti, il problema è anche quello della burocrazia: «un imprenditore impiega 269 ore l’anno per sbrigare tutti gli adempimenti fiscali»