FOLLONICA – Alla scoperta del territorio in ricordo di Michele: è questo lo scopo del progetto “Con Michele”, ideato da sua mamma Cinzia Zanaboni che ogni anno dona al liceo di Follonica un progetto didattico per ricordare il figlio Michele Maccianti, scomparso nel 2018 a soli 19 anni, in un tragico incidente sportivo.
Lo scopo è quello di legare il ricordo di Michele a delle iniziative dedicate ai ragazzi e questa volta le classi terze dell’indirizzo scienze applicate hanno vissuto una bellissima giornata di visita guidata al sito archeologico della città romana di ‘Cosa’ di Ansedonia e al ‘Giardino dei Tarocchi’, nei pressi di Capalbio, frutto del lavoro dell’artista Niki de Saint Phalle.
«I ragazzi – raccontano gli insegnanti – hanno potuto apprezzare così un pezzo di storia del nostro territorio, camminando tra i resti dell’antica città in un contesto paesaggistico spettacolare. Hanno ascoltato i racconti e le spiegazioni di una bravissima archeologa che ci ha accompagnato durante la visita al museo, in silenzio e, soprattutto, senza guardare i cellulari».
«La visita guidata, dopo una sosta a Capalbio per la pausa pranzo, è proseguita all’interno del suggestivo “Giardino dei Tarocchi”, dove i ragazzi si sono lasciati affascinare dalla rappresentazione artistica dei ventidue arcani maggiori, tra mille colori e riflessi. Hanno letto con attenzione le scritte che l’artista aveva posto lungo il percorso e hanno cercato di coglierne il senso profondo, arrivando a capire che l’opera esposta stia di fatto a rappresentare la visione che l’artista aveva della vita. Addirittura un nostro alunno, prima di iniziare la visita al giardino, ci ha raccontato la storia delle carte dei Tarocchi ed è stato molto bello e particolare ascoltarlo, mentre eravamo tutti in cerchio. Abbiamo davvero condiviso una giornata importante».
Insomma, lontani dai cellulari e immersi nella natura la giornata ha centrato l’obiettivo del progetto. «Lo scopo di quest’anno – spiega Cinzia Zanaboni, mamma di Michele – era quello di valorizzare le risorse naturali, culturali e/o artistiche del nostro territorio. I social ed i mass media contribuiscono a esaltare mete esotiche o difficilmente raggiungibili inducendo dei falsi bisogni nei ragazzi ed in noi tutti trascurando quello che ci circonda».
«Ecco allora che l’intenzione era di dimostrare ai ragazzi che il mondo reale, è più bello di quello che ci viene raccontato e illustrato con le foto ritoccate di mete irraggiungibili e che la condivisione fa stare meglio dell’isolamento generato dalla suggestione ipnotica di un display».