FOLLONICA – «Sono passati sette mesi da quando la vicenda degli attacchi social alle amministratrici e agli amministratori comunali (e non solo) è diventata pubblica e circa 15 mesi dalle prime denunce del sindaco Andrea Benini e dell’assessora Mirjam Giorgieri LINK» a ricordarlo sono Partito democratico Follonica, Follonica a Sinistra, PrimaVera civica Follonica.
«Mesi nei quali la Procura e i Carabinieri di Follonica, cui va il nostro ringraziamento, hanno proceduto con le indagini, che avevano portato, qualche mese fa, alla chiusura delle pagine denigratorie. Mesi nei quali Follonica è stata inserita nel report annuale di Avviso pubblico LINK (associazione nazionale degli Enti Locali e degli amministratori contro le mafie) fra i 10 casi simbolo del 2023 per la violenza con la quale gli attacchi si sono ripetuti, arrivando a toccare le famiglie degli amministratori, dei giornalisti del Giunco, l’onorevole Simiani e gli esponenti politici del centro sinistra follonichese».
«E’ stata aperta in questi giorni una nuova pagina Facebook e ne stanno nascendo di nuove anche su Instagram, dai contenuti fortemente denigratori, offensivi fin dal nome della pagina, che questa volta nel titolo prende di mira il capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale Giacomo Manni. Fra i post pubblicati offese a Mirjam Giorgieri, Francesca Stella, Gianluca Quaglierini, Enrico Calossi, Monia Monni, Alessandro Ricciuti, Donatella Spadi, Barbara Farnetani, Marco Simiani e Andrea Pecorini, candidato sindaco per il centro sinistra» prosegue la nota.
«La novità di questi giorni è che queste pagine vengono usate per chiedere apertamente un voto per la destra follonichese e per Buoncristiani. Chiediamo al candidato della destra follonichese, di prendere le distanze da tali affermazioni e condannare senza mezzi termini le parole e le immagini violente che vengono utilizzate. Purtroppo, nei mesi scorsi, solo alcuni degli esponenti della destra locale hanno preso nettamente le distanze da questi atti offensivi, denigratori e discriminatori anche a livello di genere. Siamo convinti che gli esponenti locali della destra non la pensino come Vannacci: lo dimostrino condannando senza mezzi termini l’operato di questa persona che auspichiamo possa essere individuata quanto prima e paghi il prezzo per quanto fatto in questi mesi».