GROSSETO – Niccolò, maremmano per amore, si sveglia guardando i tetti grossetani e forte di studi ed esperienze, ha deciso di spostare il suo orizzonte verso l’estremo oriente.
Originario di Poggibonsi, è fidanzato da anni con una tennista grossetana. Grazie a lui il capoluogo maremmano potrebbe divenire una delle tappe della “via della seta” che già con altri territori sta percorrendo.
Nel 2022, Niccolò Del Mastio ha aperto la “China-link” insieme a soci italiani e una controparte cinese. L’azienda è fiorita da una collaborazione partita qualche anno prima, maturando esperienza e conoscenze nell’export del vino e nella distribuzione.
Con la sua China-link, forte della sua licenza di importazione che permette di abbattere i costi, aiuta le aziende a internazionalizzarsi, appunto, in Cina. «Volevamo creare una linea diretta che unisse importatori cinesi e produttori locali italiani di vino, distillati, e prodotti gastronomici – dice Niccolò – Siamo la prima azienda ambassador del Merano wine festival per la Cina. E siamo partner per l’Italia dell’Interwine China, che è una sorta di Vinitaly italiano, una porta nel mercato cinese per l’estero».
Niccolò con China-link fa fare alle aziende italiane dei roadshow nelle zone della Paese dove c’è maggiore interesse per i prodotti made in Italy. Partecipa anche alle fiere, dove ancora l’Italia aspetta di sbocciare. «Devo dire che gli altri Paesi europei arrivano più preparati e con gruppi più numerosi nelle grandi fiere in Cina – dice Niccolò – I produttori italiani non sono riusciti ancora a sviluppare uno spirito di squadra, cosa che però permette agli altri di arrivare prima e meglio. Con China-link cerchiamo di aiutare le aziende anche in questo».
«Vino, olio, biscotti, formaggi della Maremma potrebbero fare molta strada in Cina»
Di aziende maremmane che si sono unite alla carovana, ancora, non ce n’è neanche una. «Seguiamo più di 40 aziende italiane – dice Niccolò – In Maremma abbiamo sempre attiva la ricerca di prodotti del territorio. Ci sono anche denominazioni che si confanno molto ai gusti cinesi. Vino, olio, biscotti, formaggi, sono prodotti che potrebbero sicuramente fare una bella strada. Spero di portare un po’ di Maremma anche in Cina quanto prima».
Anche perché la Cina rimane un mercato sconfinato e con grandi prospettive. «Il mercato cinese ha subito un grosso stop per via della pandemia – ricorda Niccolò – Ora però i consumi sono tornati e il mercato è cambiato. C’è sempre richiesta di vini che abbiano prezzi competitivi, ma anche il gusto e la qualità si sono presi la loro buona rivincita».
«È il momento di affidarsi ai professionisti – dice Niccolò – Ci sono aziende che ci son affacciate 10 volte in Cina, ma da soli è difficile e continuano a chiedere consulenza a noi. La Cina è un mercato criptico con usanze diverse dalle nostre, è estremamente competitivo. Alcuni credono anche che sia impossibile avere una continuità, invece noi abbiamo importatori con i quali lavoriamo anche da 8 anni».
«Credo sia una vera occasione per il territorio poter contare su professionisti che creano progettualità per costruire rapporti duraturi in Cina – conclude – Stiamo portando molti vini della Toscana, del nord Italia, della Sardegna. Ci stiamo interessando molto anche alle grappe e ai gin. Credo che la Maremma possa fare la sua parte e che la via della seta possa veramente passare anche da Grosseto».