ROSELLE – “L’attesa del maggio come appuntamento di rinascita naturale e sociale è ancora vivo”. Così dichiarano i Pici Gnoranti, i cantori del maggio di ritorno dal loro giro del primo maggio.
“Una ricorrenza che ha radici profonde – affermano – e che esprime le caratteristiche di un modo d’essere. Da qualche tempo siamo alla ricerca di strumenti e di iniziative per motivare e salvaguardare la secolare cultura popolare. Quando si parla di canti popolari e tradizionali non si può prescindere dal Cantar Maggio, la celebrazione della primavera, il saluto alla nuova stagione”.
I Pici Gnoranti si definiscono maggiaioli “irriverenti” e, attraverso un progetto iniziato ormai da tempo, cercano di coinvolgere la gente e farla divertire. Il gruppo quest’anno ha improntato il proprio progetto popolare basandosi sulla merenda per i paesi, ricercando quei borghi senza nome, andando poi alla scoperta di luoghi anonimi ma vivi.
Il ‘giro’ è partito da Roselle e si è concluso, come ogni anno, nel paese di Murci presso il Circolo Chalet (circolino storico del paese). I cantori hanno toccato anche le zone del Saragiolo, Poggioferro (presso lo storico Bar trattoria Sbrulli della frazione scansanese) e Cana. La pioggia non ha permesso di percorrere le vie dei paesi ma ha permesso di raggiungere anche zone “livide” che non avevano mai esercitato la tradizione del Maggio.