di Barbara Farnetani
GROSSETO – Una crisi senza precedenti, perché frutto di due elementi: la crisi economica e finanziaria assieme. Una crisi che ha lasciato le aziende “a secco” di liquidità in attesa di pagamenti che non arrivano e spesso tagliate fuori dal credito. In questa situazione inevitabile che gli investimenti siano in calo (15% in meno in Maremma secondo i dati di Confartigianato, dove il 3,2% lo fa segnare l’edilizia mentre l’8,4% in meno viene dal manifatturiero). In sensibile calo anche l’accesso al credito per il 2012 con un corposo calo del 7,5% «in parte – afferma Luca Ciani segretario generale di Confartigianato – per una responsabilità del sistema bancario che, in una sorta di mutualità verticale, dovrebbe aiutare le imprese come le banche, a loro volta, sono state aiutate dall’Unione europea, ma anche per una debolezza della domanda. Noi, che tramite Artigiancredito forniamo garanzie per le aziende che chiedono l’accesso al credito abbiamo visto una diminuzione del 53% delle richieste, passando, nel 2012, da 30 milioni garantiti alla metà.»
Le difficoltà maggiori sono ovviamente per le microimprese (che sono il tessuto economico della Maremma), quelle che hanno più problemi a contare sull’accesso al credito per far ripartire le proprie aziende. «Molte difficoltà sono legate alla diminuzione dei trasferimenti con il blocco del sistema dei pagamenti da parte delle amministrazioni – continua Ciani –. I tempi si sono dilatati. C’è un patto di stabilità che ingessa le amministrazioni, anche quelle virtuose.»
Una situazione che è stata aggravata anche dalla recente alluvione: «al riguardo la Camera di commercio si è spesa molto – prosegue Confartigianato – come anche la Provincia e la Regione, e questo a fronte di uno Stato che invece è stato completamente assente» Quello che serve conclude Ciani è un cambio di mentalità e di impostazione da parte di tutti, a partire dalla politica, così da rendere un servizio vero alle 36 mila imprese che ancora esistono nella nostra Provincia.