GROSSETO – Dare dignità e nuova vita ai detenuti tramite il lavoro. Questo è l’obiettivo del progetto “Com.pa.i.o“, ideato da Cna Servizi Grosseto.
La formazione entra così in carcere, con l’avvio di due percorsi di qualifica: uno per diventare potino curatore di interventi ortoflorovivaistici (in partenza a maggio) e l’altro per divenire operatore della lavorazione di prodotti panari, dolciari e da forno (in partenza a giugno). Entrambi si concluderanno entro la fine del 2024.
I percorsi formativi, della durata di 252 ore ciascuno, saranno realizzati in parte in forma teorica e in parte tramite attività pratiche con aziende partner Cna.
I futuri curatori del verde proseguiranno l’iter formativo in carcere anche con la coltivazione di un piccolo orto interno, che produrrà materie prime da impiegare nella mensa della casa circondariale.
Il progetto “Com.pa.i.o – Competenze in panificazione interventi ortoflorovivaistici a Grosseto“, è finanziato dalla Regione Toscana, sostenuto dal Comune di Grosseto e promosso da Cna Servizi, l’agenzia formativa di Cna Grosseto, in partenariato con Heimat, Cpia, cooperativa “Il Melograno”, e ideato in collaborazione con l’azienda sostenitrice Favilli srl.
Gli obiettivi del progetto Com.pa.i.o
Obiettivo dell’iniziativa, che ha visto l’adesione di casa circondariale di Grosseto, è quello di fornire una serie di competenze professionali alle persone che stanno scontando la loro pena detentiva, con l’obiettivo di favorirne il reinserimento sociale, rafforzando le politiche di inclusione e contrastando i fenomeni di discriminazione.
«Crediamo molto in questo progetto – dice Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – che speriamo possa effettivamente contribuire al reinserimento di chi ha scontato una pena detentiva. La nostra associazione, insieme all’azienda Favilli e alla cooperativa il Melograno, cercherà di favorire questo ingresso nel mondo del lavoro. Colgo l’occasione per ringraziare la dottoressa D’Amico, per la collaborazione che ci ha dato a partire dalla fase di ideazione del progetto, le due imprese e tutti i partner che collaborano per l’organizzazione degli stage, fondamentali per acquisire le competenze previste».
Attraverso questo progetto Cna intende rafforzare le politiche di inclusione. «Ci siamo posti l’obiettivo di favorire il reinserimento lavorativo di almeno 11 persone – aggiunge Elena Dolci, ideatrice dell’iniziativa e responsabile di Cna servizi – grazie anche alla rete di imprese, artigiane e non, presenti sul territorio: un elemento importante da sottolineare, e per il quale ringrazio, è la grande collaborazione registrata da parte dei soggetti che abbiamo voluto coinvolgere in questa iniziativa».
Tramite il Progetto Com.Pa.i.o. sono stati già selezionati i detenuti della casa circondariale di Grosseto, che si presume permarranno in istituto il tempo necessario a completare il percorso formativo. «Il progetto permette ai detenuti di partecipare a un’esperienza che non veniva realizzata da molti anni – spiega Eleonora D’Amico, responsabile dell’area trattamentale casa circondariale Grosseto – ma che è di fondamentale importanza per consentire l’effettività della funzione rieducativa della pena. Offrire la possibilità, in sinergia con gli altri partners istituzionali e del privato-sociale, di acquisire una formazione professionale effettivamente spendibile nel mondo del lavoro, e ancor più presso le aziende del territorio grossetano, costituisce un elemento che dà valore e qualifica il ruolo dell’Istituzione penitenziaria nella città di Grosseto».
«Considero fondamentale – conclude D’Amico – la collaborazione che questo progetto ci consente di instaurare con le aziende private coinvolte, in quanto la costruzione di una cittadinanza attiva ed educante si realizza più facilmente unendo le forze e l’impegno di tutti».
Particolarmente soddisfatta anche Silvia Giannella, responsabile risorse umane della cooperativa “Il Melograno” e Luigi Favilli, della Favilli Srl, che ospiterà alcuni corsisti . «Portiamo avanti iniziative simili già nel carcere di Massa Marittima – dice Giannella – e poterle replicare anche a Grosseto significa dare una ulteriore possibilità a persone che così possono riscattarsi anche a livello sociale».
«In azienda abbiamo già sperimentato attività simili – conclude Favilli – e il risultato è stato ottimo sia dal punto di vista umano che professionale. Ricordo la bellissima iniziativa durante la pandemia sull’Isola d’Elba. Chi ne ha preso parte adesso lavora lì ed è decisamente soddisfatto»
I percorsi formativi nel dettaglio
Il corso da “Potino curatore di interventi ortoflorovivaistici” permetterà ai corsisti di ottenere competenze per effettuare la potatura, utilizzando le tecniche più adeguate in base alle condizioni della pianta e alle condizioni fitosanitarie e ambientali. I partecipanti impareranno ad eseguire interventi tecnici e agronomici sulle coltivazioni, scegliendo il momento migliore per condizioni climatiche, stadio di sviluppo della coltivazione e condizioni fitopatologiche della coltivazione.
Con il percorso per “Operatori della lavorazione di prodotti panari, dolciari e da forno” i partecipanti impareranno a preparare materie prime, attrezzature e macchinari, provvedere alla lavorazione di paste di base, dolci elaborati, prodotti panari e prodotti sostitutivi del pane; un modulo sarà dedicato anche alla gestione degli ordini e al ricevimento, controllo e stoccaggio degli approvvigionamenti e delle derrate alimentari, nel rispetto degli standard di qualità e igiene previsti dalle
norme.
La direzione della casa circondariale, supportata dagli operatori incaricati dal progetto, ha individuato tra i detenuti le persone in possesso dei requisiti richiesti. I candidati selezionati sosterranno poi un colloquio motivazione e psico-attitudinale. La collaborazione del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti (Cpia) garantisce ai partecipanti il possesso delle competenze linguistiche necessarie per poter seguire il percorso formativo.