SCARLINO SCALO – Tre furti in una settimana. È quello che è successo a Scarlino Scalo in via Di Vittorio dove i ladri hanno colpito in tre appartamenti utilizzando lo stesso “modus operandi”.
A denunciare una situazione non più tollerabile sono i residenti della zona che non si sentono più sicuri e che gridano all’emergenza sicurezza. Anche perché i furti sono stati messi a segno anche con la presenza dei proprietari all’interno delle abitazioni.
Una delle persone derubate (che qualche girono fa si trovava in vacanza, ndr) racconta quello che è successo quando sono stati messi a segno i primi due furti. «È stata la mia vicina, ancora in preda allo sconforto, a contattarmi in piena notte per raccontarmi l’accaduto suggerendomi di mandar qualcuno a casa per controllare che fosse tutto a posto».
I ladri, per i primi due furti, hanno agito tra le 19:30 e le 21 e «nel primo caso addirittura, mentre tutta la famiglia era in a casa».
«Nel secondo furto – racconta ancora uno dei residenti -, i malviventi si sono arrampicati nel terrazzo dell’appartamento posto al primo piano, utilizzando il tubo del gas, ed hanno letteralmente smurato la griglia di ferro della porta-finestra».
«Questo Sabato sono uscito di casa per andare a cena con gli amici dicendo alla mia compagna, per fare una battuta: “Questa volta tocca a noi” e poi è successo davvero».
«Storia quasi simile: fra le 8 e le 00:30, i ladri si sono arrampicati al primo piano utilizzando il tubo del gas ed hanno forzato la serratura della porta-finestra utilizzando probabilmente un cacciavite. Hanno rubato oggetti d’oro, anelli, catenine e borse: più il valore affettivo che quello economico. Meno male che non eravamo in casa».
«Al di la di questo, è il senso di sicurezza che viene meno quando ti entrano in casa, non dormi più tranquillo: tutto il palazzo ha provato questo sentimento. Probabilmente se questa zona del paese non fosse così buia, le case non sarebbero prese di mira dai ladri con questa frequenza. Vorrei che questo fatto venisse preso come spunto per pensare a cosa si può migliorare concretamente, c’è un innegabile problema di sicurezza e riconoscerlo sarebbe già un bel passo avanti».