GROSSETO – Lo stipendio del nuovo direttore e le spese sostenute per l’allestimento della Boutique del benessere, il nuovo centro estetico gestito dalle Farmacie comunali è nel mirino del consigliere comunale del Partito democratico Stefano Rosini che sta preparando un’interrogazione da presentare al sindaco e al Consiglio comunale.
«In pompa magna, il più grande tagliatore di nastri al mondo, come definito sui social, come ormai di consuetudine, inaugura la Boutique del benessere, nuovo centro estetico che sarà operativo nella Farmacia comunale n. 7 in via Ecuador, a Grosseto. Bene benissimo, sarebbe la ciliegina sulla torta se la torta ci fosse».
«Forse, qualcuno dimentica o fa finta, quale sia il core business delle farmacie comunali. Per gli smemorati, o presunti tali, vengono in aiuto le varie normative che regolano il settore degli enti controllati e partecipati, nonché gli atti discendenti dell’amministrazione. Andiamo per ordine: ogni anno l’amministrazione comunale determina gli obiettivi assegnati alle Società e organismi controllati.
Correva l’anno 2022 e la giunta comunale con la delibera 192 del 24/05/2022 indicava gli obiettivi da raggiungere, analizzati poi con la “Relazione finale sullo stato di attuazione degli obiettivi gestionali assegnati alle società ed enti controllati dal Comune di Grosseto per l’annualità 2022 e sui risultati della gestione” dell’11/12/2023», prosegue Rosini che elenca tali obiettivi.
«Redazione ed approvazione delle Carte dei Servizi, parzialmente raggiunto/non raggiunto; Customer satisfaction, parzialmente raggiunto; Farmacia vaccinatrice, tema attualissimo, da raggiungere tramite assunzione di 4 farmacisti vaccinatori, mai assunti, tramite servizio di vaccinazione anziani a domicilio, mai attuato; sviluppo servizi sociali a favore della popolazione fragile consegna domiciliare gratuita, non raggiunto; campagne di prevenzione al femminile, non raggiunto; campagna di prevenzione sulla qualità della vita ed educazione alimentare nelle scuole pubbliche elementari, non raggiunto».
E continua: «Inserimento estetista farmacia Maremà, occasionalmente raggiunto; Spazio per la cura delle mani dedicato nell’area vendita, raggiunto; potenziamento comunicazione carta fedeltà, raggiunto; Riduzione Costo del personale, raggiunto».
«Non ci vuole un luminare per capire che gli obiettivi sociali, a cui dovrebbero tendere le farmacie comunali non sono raggiunti e nemmeno ci si prova, avendo come faro guida solo l’utile di bilancio».
«Andiamo ora con i però. Però abbiamo un bilancio florido, dovuto a continue dimissioni del personale, cosa mai avvenuta fin ora. Però, abbiamo un direttore di azienda, che ironia della sorte, si fa per dire, è anche membro del CDA , guadagna quanto guadagna il suo paritetico delle Farmacie comunali di Roma, che ne gestisce ben 45. Però si narra che si vendessero anche i vestiti in farmacia. Però abbiamo il centro estetico, nuovo di zecca, attrezzato e tecnologico, in barba alla popolazione e ai suoi bisogni, che sono sempre crescenti e sempre maggiori. Ancora una volta si indica la luna e si guarda il dito», prosegue Rosini.
«Sia ben chiaro, nulla da eccepire sui farmacisti, professionalmente e personalmente seri e preparati, ma mi chiedo e penso se lo chieda anche la città intera dove sta l’utilità di un istituto di bellezza dentro una farmacia. Vorrei perciò sapere cosa ne pensano i titolari delle farmacie private e dei centri estetici ai quali il comune fa concorrenza utilizzando “impropriamente” una farmacia nata per bisogni sociali. Come consigliere comunale sono intenzionato a presentare un’interrogazione per capire se questo nuovo “stipendio” sarà a carico delle farmacie».
«Inoltre mi chiedo: quanto sono costate queste nuove attrezzature? Quali sono le previsioni di spesa per le materie prime di uso/magazzino? È stato fatto uno studio di settore e un business plan? E soprattutto: tutto ciò è a carico del cittadino? Queste saranno sicuramente alcune delle domande che saranno presentate lasciando spazio ad ulteriori chiarimenti», conclude Rosini.