GROSSETO – Questa mattina a Maiano Lavacchio si è svolta l’ottantesima commemorazione della strage del 22 marzo 1944. Ottant’anni fa, undici giovani, noti come i “Martiri di Istia d’Ombrone”, furono brutalmente uccisi nella piccola scuola per aver rifiutato l’arruolamento nelle file della Repubblica Sociale.
Alla cerimonia hanno partecipato le massime autorità civili, militari e religiose, tra cui l’assessore all’Istruzione del Comune di Grosseto Angela Amante, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il presidente di Provincia Francesco Limatola, il sindaco di Magliano in Toscana Gabriele Fusini, il sindaco di Cinigiano Romina Sani, il presidente dell’Anpi Comitato Provinciale “Norma Parenti” Luciano Cali e il presidente dell’Isgrec, Lio Scheggi.
La cerimonia religiosa è stata seguita dalla deposizione di una corona in memoria dei caduti, seguita da un breve intervento delle autorità presenti.
“L’efferato delitto consumatosi esattamente ottant’anni fa in questo luogo rappresenta un momento di grande riflessione – dichiara l’assessore Angela Amante -. Ripensare a quei ragazzi, prigionieri prima e giustiziati poi, è un colpo al cuore. Dobbiamo considerarli eroi, non solo martiri, poiché hanno sacrificato le loro vite per difendere la libertà, quella stessa libertà di cui godiamo oggi. La nostra capacità di esprimere le opinioni, indipendentemente dal nostro pensiero politico, è il risultato del sacrificio di persone come loro. Dobbiamo onorare il loro impegno continuando a promuovere il confronto e la diversità di opinioni”.
La commemorazione si è conclusa con esibizioni musicali e letture a cura degli studenti delle scuole di Cinigiano, Magliano e Grosseto, in memoria delle vittime.