GROSSETO – Dopo gli abbandoni in casa Pdl e le risposte giunte dai vertici del partito, ormai in piena corsa per le elezioni del 24 febbraio, è l’avvocato Alessandro Gelso di “Alleanza per Grosseto” a intervenire sulla vicenda che riguarda il Popolo della Libertà in Maremma.
In contatto con il Pdl ai tempi delle amministrative Gelso torna proprio sulle trattative per elezioni comunali che portarono alla sconfitta di Mario Lolini e del Popolo della Libertà.
Secondo Gelso in quella campagna elettorale fu commessa «una serie di clamorosi errori» tra cui quello di dare «carta “bianchissima a Mario Lolini”, il quale intraprese una serie di iniziative politiche, a dir poco discutibili» come ad esempio la creazione di una «lista ad personam, Lista Lolini». .
«Nel listone Pdl, poi, – scrive Gelso – con Lolini, candidato Sindaco», furono presentati altri candidati «forniti di proprio simbolino». «Badate bene – continua Gelso – che la storia dei simbolini personali, non è un dettaglio», perché spiega Gelso che alcun candidati non avrebbero preso gli stessi voti se candidati fuori dal Pdl.
Scelte giudicate sbagliate da Gelso che hanno portato alle uscite recenti dal partito.
Infine una critica Gelso la indirizza anche alla neonata fomrazione del centrodestra “Fratelli d’Italia”. «Pur detestando il Pdl – conclude Gelso – e soprattutto Silvio Berlusconi, hanno chiesto l’apparentamento con quel simbolo in cui spicca ancora una volta il nome di Berlusconi».