GROSSETO – La giornata internazionale della donna avrà come appendice lo sciopero nazionale aziendale di 8 ore dei lavoratori del Gruppo Enel: 3.220 persone in Toscana, 212 impegnate in vari ruoli in provincia di Grosseto nei settori mercato, distribuzione e geotermia.
«L’arrivo alla guida del gruppo del nuovo amministratore delegato – dicono i sindacati Cgil, Cisl e Uil – è coinciso con un’accelerazione drammatica dei processi di disinvestimento sia sul versante della produzione che su quello del ricambio del personale, in ognuna delle società che fanno parte del gruppo. Da quelle che si occupano della produzione energetica alla distribuzione, dalle aziende preposte a presidiare il mercato garantendo assistenza ai clienti a Enel Green Power, che gestisce le centrali geotermiche. Quest’ultima, in particolare, nonostante la Regione Toscana sia propensa a rinnovare la concessione di sfruttamento del bacino geotermico, non sta avendo un atteggiamento trasparente sul livello degli investimenti che intende realizzare sul territorio, sulle modalità di gestione delle manutenzioni degli impianti, sempre più esternalizzate ad aziende a bassa specializzazione che si aggiudicano gli appalti con il massimo ribasso, e sul turnover del personale, che viene spremuto come un limone senza sostituire chi va in pensione. A questo si aggiunge una carenza dilagante di personale presso i Punti Enel, che dovrebbero garantire assistenza alle diverse tipologie di clienti. Punti che sono insufficienti sotto il profilo numerico per presidiare adeguatamente la domanda di mercato».
«Cgil Cisl e Uil, insieme alle rispettive categorie che tutelano i lavoratori del comparto, esasperate dall’atteggiamento dell’azienda, hanno deciso di comune accordo di svolgere lo sciopero di 8 ore che si tiene in occasione della giornata internazionale della donna. Durante l’astensione dal lavoro, pertanto, sarà garantita solo la reperibilità delle squadre in caso di guasti. Cittadini e imprese non si accorgeranno di nulla, ma è bene che tutti sappiano che i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo Enel hanno deciso di scioperare per difendere i propri posti di lavoro e la qualità del loro, ma anche per tutelare chi ha quotidianamente bisogno di energia per vivere e svolgere le proprie attività produttive. Perché siamo tutti sulla stessa barca».
«L’orientamento marcato dell’azienda a tenere conto prevalentemente degli andamenti di borsa e degli utili finanziari, quindi dei dividendi agli azionisti, sta infatti sacrificando pesantemente chi lavora nelle aziende del gruppo, gli investimenti produttivi e quelli nell’erogazione dei servizi alla clientela. Oltretutto con atteggiamenti intimidatori nei confronti di chi lavora, che ricordano i “padroni del vapore” di ottocentesca memoria. Scelte che riteniamo inaccettabili e che siamo pronti a combattere con una mobilitazione di lunga lena. Senza fare sconti a nessuno».