GROSSETO – Nei prossimi giorni inizierà in ambito Ue una discussione tecnico-politica riguardo al nuovo regolamento sugli imballaggi che l’Unione Europea vorrebbe introdurre in tutti i Paesi membri già a partire dai prossimi mesi. La direttiva vorrebbe imporre una nuova organizzazione degli imballaggi mettendo al bando quelli monouso per favorire il riutilizzo dei materiali.
Le associazioni territoriali di Confcommercio, inclusa anche Confcommercio Grosseto, sono impegnate insieme alla Confederazione nazionale a chiedere modifiche significative al testo perché “così com’è rischia di travolgere interi settori della nostra economia”.
“La bozza di nuovo regolamento sulla quale si aprirà la discussione tra una decina di giorni in seno al Parlamento europeo – dichiara Gabriella Orlando, direttore Confcommercio Grosseto – punta in via esclusiva su prevenzione e riutilizzo, obiettivi pur condivisibili in termini generali, ma che devono essere perseguiti attraverso modelli coerenti con le caratteristiche e le esigenze del sistema di imprese che operano nella filiera degli imballaggi; inoltre prevenzione e riuso non possono essere visti come l’unica opzione, ma devono andare ad aggiungersi ai modelli positivi di riciclo che si sono sviluppati in questi anni anche sulla base del quadro normativo attualmente in vigore”.
“Abbiamo l’impressione, e con essa anche il timore, che il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi risenta più di un orientamento ideologico che non tecnico davvero finalizzato alla tutela dell’ambiente – aggiunge Giulio Gennari, presidente di Confcommercio Grosseto –. Il testo, infatti, ripropone norme inadeguate rispetto al contesto economico e sociale del nostro Paese. A subire i danni maggiori sarebbero tutti gli utilizzatori di imballaggi e, in particolare, le imprese della filiera alimentare, la piccola, la media e la grande distribuzione organizzata, gli operatori della ristorazione, del vending, dell’intrattenimento e del turismo e molti altri comparti. Inoltre, la posizione del Consiglio rischia di condurre a un mercato europeo frammentato e, paradossalmente, alla produzione di una maggiore quantità di rifiuti da imballaggio, difficili da riciclare. Peraltro, il divieto previsto per gli imballaggi monouso, ritenuti più inquinanti, sembrerebbe essere sconfessato dallo studio di impatto appena pubblicato dalla Commissione da cui emerge che proprio questa tipologia di imballaggi, in molti casi, ha un impatto inferiore sul cambiamento climatico rispetto agli imballaggi multiuso. Per questo è auspicabile che il negoziato europeo tenga adeguatamente conto delle ragioni delle imprese e della posizione del Parlamento su monouso e riciclo/riuso e riveda alcune norme del provvedimento”.
“Uno dei punti sicuramente più critici del nuovo regolamento sugli imballaggi – dichiara Confcommercio – è l’obbligo per gli operatori del settore Horeca (Hotellerie–Restaurant-Cafè) con una superficie superiore a 100 metri quadrati di ritirare gratuitamente tutti gli imballaggi riutilizzabili e gestire la restituzione nei depositi con conseguenti rilevantissimi oneri economici. C’è poi il diritto riconosciuto ai consumatori di portare all’interno dei punti vendita contenitori propri per l’asporto, una proposta che per Confcommercio è da eliminare a tutela della salute e della sicurezza alimentare di clienti e personale. E per concludere risultano fortemente problematiche sia l’introduzione di target stringenti sul riuso, sia l’imposizione di divieti e restrizioni per numerose tipologie di imballaggio monouso, che rischiano non solo di confliggere con le regole di protezione e conservazione degli alimenti e di tutela della salute del consumatore, ma anche di generare un maggior inquinamento ambientale dovuto al trasporto di ritorno degli imballaggi dopo il loro uso, nonché al lavaggio e all’asciugatura che impiegano più energia, più acqua e più risorse di quelle necessarie per la produzione e l’utilizzo di imballaggi monouso”.
“Per fare un esempio sul concetto sbagliato di monouso introdotto dal regolamento – chiude il direttore Orlando – si pensi al divieto dei cosmetici monouso nelle strutture ricettive che, se attuato, porterebbe all’inevitabile passaggio a sistemi di ricarica. Questi, oltre ad essere costosi, porrebbero problemi di responsabilità: si potrebbero, infatti, generare casi di contaminazione tra prodotti importati dall’esterno dagli ospiti e, quindi, risulterebbe faticoso per gli esercenti fornire una prova di non responsabilità. Non possiamo accettare una condizione del genere”.
“Confcommercio Grosseto, in linea con la Confederazione nazionale, auspica, dunque, che il confronto dei prossimi giorni possa concludersi con un significativo miglioramento della bozza attualmente predisposta dagli organismi Ue”.