MASSA MARITTIMA – La Città del Balestro sarà il primo Comune della provincia di Grosseto a costituire una comunità energetica rinnovabile.
Venerdì pomeriggio si è svolto un secondo incontro promosso dall’amministrazione comunale di Massa Marittima con i soggetti che hanno già manifestato interesse e con i cittadini che ancora intendono aderire. Sono state illustrate le novità introdotte dal decreto Cer che consente di accogliere anche le richieste provenienti dalle aree precedentemente escluse dal progetto, come Tatti, Cura Nuova e Montebamboli, aprendo così all’interno territorio comunale.
Per aderire alla Cer non è necessaria la residenza a Massa Marittima: è sufficiente essere intestatario di un Pod localizzato nell’area della Cer indicata dall’area di mercato ricadente sotto diverse cabine primarie. (Il Pod è il codice riportato in bolletta, che viene assegnato al momento dell’allacciamento alla rete elettrica con l’installazione del contatore e indica un punto di prelievo dell’energia elettrica). È possibile entrare a far parte della Cer come semplice consumatore, senza possedere un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; oppure come produttore, mettendo a disposizione un impianto o come produttore e consumatore. Il limite massimo di potenza degli impianti ammissibili nella Cer è 1 mega watt.
“Siamo molto soddisfatti del percorso che abbiamo intrapreso circa un anno fa – sottolinea Ivan Terrosi, assessore comunale all’efficientamento energetico – che ci consentirà di essere il primo comune della provincia di Grosseto a costituire la Comunità energetica. Ci siamo mossi d’anticipo, prima dell’approvazione dei decreti attuativi Cer, con uno studio di fattibilità e con la pubblicazione di una manifestazione di interesse che ci ha portato ad avere già 46 soggetti che hanno risposto al nostro invito. Contiamo di arrivare entro marzo alla costituzione della Cer con la creazione del soggetto giuridico che la identificherà e che si dovrà dotare di uno statuto e un regolamento per definire le finalità sociali e la ripartizione dell’incentivo economico. Stiamo inoltre spingendo su nuove adesioni di produttori e consumatori, perché più sarà grande la comunità energetica, maggiori saranno i benefici economici, ambientali e sociali per tutti. In futuro potrà aprire anche ai territori di confine allargandosi ulteriormente”.
“Il Comune non è solo il soggetto promotore ma parteciperemo alla comunità energetica anche come produttori – prosegue Terrosi -, stiamo lavorando concretamente alla progettazione di due impianti fotovoltaici che abbiamo tarato sulla base delle risorse a disposizione del Comune e delle possibilità di accesso a finanziamenti nazionali e regionali: realizzeremo un impianto fotovoltaico della potenza di 50 chilowattora sulla copertura del magazzino comunale e uno di 16 chilowattora sulla copertura della sede del nuovo asilo di Valpiana. Siamo alla progettazione esecutiva e contiamo di procedere speditamente con la realizzazione degli interventi. L’energia prodotta, oltre a servire le utenze comunali sarà condivisa all’interno della comunità energetica”.
Durante l’incontro la società di consulenza AzzeroCo2 ha anche effettuato una simulazione di come potrebbe essere la Cer di Massa Marittima: partendo dalle attuali adesioni si ipotizza 46 utenze domestiche aderenti e 10 utenze pubbliche per una potenza complessiva iniziale di 66 (KW). Ipotizzando l’applicazione della tariffa incentivante sulla energia condivisa, stabilita dal decreto CER di 13,25 centesimi a Kwh si genera un accantonamento di circa 10mila euro all’anno da ripartire tra gli appartenenti alla Cer siano essi consumatori e produttori con le modalità stabilite dallo statuto e dal regolamento della comunità energetica.