GROSSETO – Un presidio davanti alla Prefettura di Grosseto per «dire stop alla carneficina affinché fatti tragici come quello dell’ Esselunga a Firenze non si verifichino più cosa invece molto improbabile se la situazione attuale non subirà un drastico cambiamento». Ad organizzarlo, per giovedì 22 febbraio a partire dalle ore 11, il circolo Vittorio Stefanini di Grosseto di Rifondazione comunista.
«585.356 le denunce di infortunio presentate nel 2023 (-16,1% rispetto al 2022) 1049 mortali (-4,5%) questo secondo dati Inail. Noi pensiamo però che sia doveroso considerare questi dati con le dovute cautele e concedendosi il beneficio del dubbio sulla loro corrispondenza alla realtà. Ai dati trasmessi vanno aggiunti quelli del lavoro sommerso o gli infortuni non dichiarati o fatti passare per avvenuti altrove e non sul luogo di lavoro fenomeno quest’ultimo più diffuso di quanto si pensi, abbiamo perciò tutti i motivi per pensare che quei dati rappresentino solo in parte la realtà della situazione».
«La scarsità di controlli e l’altrettanto spesso scarsa quando non assente formazione e gli altrettanto sovente scarsi investimenti sono le principali cause della strage continua di lavoratori e lavoratrici da segnalare poi il fatto che spesso controlli e formazione fatti da soggetti privati hanno più l’obbiettivo di salvaguardare gli interessi dell’ azienda stessa che l’incolumità dei lavoratori» prosegue Rifondazione.
«Servono maggiori controlli e formazione che devono essere effettuati da personale pubblico e indipendente e non come avviene molte volte scelto dalle aziende stesse, devono essere tutelate ovviamente le aziende che svolgono onestamente il loro lavoro e che ne escono anch’esse danneggiate dalla disonestà di certi spudorati attenti solo al proprio interesse; occorrono anche pene più severe per le morti sul lavoro per questo riteniamo fondamentale e non rinviabile l’introduzione della legge di omicidio sul lavoro; occorre fare conoscere e sensibilizzare su quella che rappresenta una vera e propria piaga sociale della quale poco si parla e poco si conosce. La sicurezza non è un qualcosa su cui risparmiare sulla pelle dei lavoratori, occorre tenere alta la guardia. Basta morti sul lavoro».